Caratteristiche avanzate fanno di questo nuovo motore un traguardo fondamentale dell’industria europea. È un esempio di pensiero innovativo e di ottimizzazione che consente all’Europa di equipaggiare due veicoli di lancio molto diversi, con lo stesso motore a razzo solido.
In base alla configurazione, due o quattro booster P120C saranno assicurati ai lati del futuro razzo ‘heavy-lift’per carichi pesanti Ariane 6, il P120C servirà anche come primo stadio del veicolo di lancio più piccolo, Vega-C.
Questo enorme motore P120C è stato rifornito con 142 tonnellate di propellente solido all’interno del suo involucro lungo 13,5 metri e dal diametro di 3,4 metri, e spostato dal complesso di integrazione a una piattaforma dedicata utilizzata per collaudare i motori a propulsione solida.
Dopo l’accensione, è rimasto in moto per 133 secondi, fornendo una spinta massima di circa 4800kN simulando il lancio e la prima fase di volo. Non sono state rilevate anomalie e, secondo i primi dati registrati, l’esecuzione ha soddisfatto le aspettative. Un’analisi completa di questi risultati di test e un’ispezione di tutti i componenti confermeranno l’idoneità di questo motore per il lancio di debutto su Ariane 6.
“Questa accensione del motore P120C apre la strada per il suo utilizzo su Ariane 6. Ciò è la prova delll’arduo lavoro e della dedizione di tutte le squadre coinvolte che hanno reso questo test possibile nonostante la crisi dovuta all’emergenza sanitaria COVID-19. Ciò rappresenta un traguardo importante verso il volo”, ha commentato Stefano Bianchi, Capo dello Sviluppo del Trasporto Spaziale dell’ESA.
L’italiana Avio ha costruito questo contenitore per il motore in un unico pezzo arrotolando fibra di carbonio per un involucro a guscio leggero e robusto. ArianeGroup in Francia ha sviluppato l’innovativo ugello del P120C, mentre Nammo in Norvegia ha fornito l’accenditore. Il propellente è stato caricato da Regulus nella Guyana francese. Innovative tecniche di produzione sono state incorporate da Europropulsion nell’integrazione robotizzata orizzontale dell’ugello. Efficienti metodi di produzione hanno accorciato i cicli produttivi e ottimizzato i costi.
Europropulsion ha costruito tre modelli del P120C per i test: un modello di sviluppo (DM, development model) configurato per Vega-C; un primo modello di qualifica (QM1, qualification model) anch’esso configurato per Vega-C; e un secondo modello di qualifica (QM2) configurato per Ariane 6.
Questo test statico di QM2 è il terzo e ultimo test del motore P120C. Fa seguito al test del modello di sviluppo effettuato a luglio 2018 e a quello del primo modello di qualifica di gennaio 2019.
Il banco di prova è stato modificato con alcuni specifici aggiustamenti meccanici e dell’avionica per la configurazione su Ariane 6. Questo testa aveva come scopo di osservare le accresciute prestazioni caratterizzate da una più alta velocità di combustione in un tempo di combustione più breve rispetto ai motori per DM e QM1.
Gli impatti ambientali di ogni test P120C sono misurati in modo simile a qualsiasi altro lancio. La qualità dell’aria e l’inquinamento dell’acqua vengono controllati in tempo reale intorno al banco di prova, nelle città di Kourou e Sinnamary, e nei siti di osservazione del lancio. Le misurazioni vengono poi analizzate all’Istituto Pasteur.
Tutte le misurazioni relative a questo test finora, indicano un impatto estremamente basso sull’ecosistema. Ciò grazie anche ai severi limiti meteorologici sulla velocità del vento a livello del mare e a determinate altitudini, e alla richiesta di assenza di pioggia.
Il completamento di questo test è un traguardo importante che mantiene il programma di sviluppo per Ariane 6 e Vega-C. La ‘Ground Qualification Review 2’, la revisione di qualifica a terra di tutti i dati raccolti, confermerà infine che questo motore è idoneo per l’utilizzo su Ariane 6.
Ariane 6 amplia le capacità dell’Europa per un accesso indipendente allo spazio e offre maggiori opportunità per il mercato commerciale e istituzionale a livello mondiale riducendo al contempo i costi.
L’ESA, l’agenzia spaziale francese CNES, e Europropulsion che Avio e Arianegroup possiedono in commune, hanno collaborato a questo test.