Coronavirus, l’infettivologo ai medici di base: “Ricoveri solo nel 5-8% dei casi”

L'infettivologo Emanuele Nicastri, dell'istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, si rivolge ai medici di medicina generale e ringraziandoli "per lo sforzo immenso che stiamo facendo insieme per i vostri e nostri pazienti con Covid-19"
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La sfida è identificare le persone con l’infezione da nuovo coronavirus con sintomi tali da motivare il ricovero, pari a “solo il 5-8%, (in alcune regioni meno in altre di più)”: lo scrive sulla sua pagina Facebook l’infettivologo Emanuele Nicastri, dell’istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, rivolgendosi ai medici di medicina generale e ringraziandoli “per lo sforzo immenso che stiamo facendo insieme per i vostri e nostri pazienti con Covid-19″.

Con i colleghi Nicastri intende condividere alcune riflessioni su chi debba essere ricoverato, sul come trattare e sui consigli da dare a chi ha contratto l’infezione. L’infettivologo consiglia innanzitutto lo “stretto monitoraggio dei parametri vitali e in particolare della saturazione periferica di ossigeno di base”, adattandoli nel caso dei pazienti più anziani e che hanno anche altre malattie.

Di questo breve vademecum per i medici dibase fanno parte anche i consigli da dare ai pazienti, il primo dei quali riguarda l’attività fisica, preferibile allo stare a letto; un’alimentazione sana e con molta frutta, verdura e pesce, “perché il possibile sforzo ventilatorio rappresenta per i muscoli respiratori l’equivalente di una maratona per i muscoli degli arti inferiori”.

A letto è fondamentale essere sdraiati a pancia in giù per “reclutare bene gli alveoli polmonari senza la compressione esercitata dal peso della gabbia toracica”. Tra i farmaci, Nicastri consiglia “solo paracetamolo” con febbre superiore a 38 o dolori ad articolazioni o muscoli. “Tutto il resto della terapia in questa fase – rileva – non ha alcuna evidenza scientifica anzi in alcuni casi è dannosa”; consiglia inoltre di “non usare il cortisone nei primi 7 giorni di malattia ed in particolare in assenza di desaturazione, perché in questa fase prevale la replicazione virale e il cortisone potrebbe ritardare o ridurre la nostra risposta immune”. Il ricovero è consigliato “con forza” se “il paziente desatura di base o dopo sforzo“.

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