Coronavirus, l’Argentina si arrende: finito il lockdown durato 8 mesi, “non è servito a nulla”

Il lockdown non ha migliorato la situazione in Argentina: crolla ulteriormente l'economia argentina e i casi diminuiscono solo grazie all'arrivo della primavera
MeteoWeb

Mentre l’Italia cerca di capire come affrontare la nuova ondata di contagi per coronavirus e sembra prepararsi ad un nuovo lockdown, in Argentina termina il lockdown più lungo del mondo, durato ben 8 mesi. Chiusi da marzo, gli argentini passano adesso dal lockdown ad una fase di semplice distanziamento sociale, dopo la comunicazione del presidente argentino Alberto Fernandez, che ha deciso di passare a questa nuova fase a seguito dei risultati incoraggianti, dovuti all’arrivo della primavera australe.

Il Paese ha registrato 8 settimane consecutive di diminuzione dei casi da contagio da Covid-19 dopo che per 5 mesi consecutivi  i contagiati aumentavano quotidianamente nonostante il lockdown. Ma era inverno, c’erano poche ore di sole e faceva freddo. Due mesi fa, invece, è iniziata la primavera e lentamente il contagio ha rallentato mentre aumentavano le temperature e le ore di sole. Così a partire da oggi, fino al 29 novembre, inizia la fase di ‘distanziamento sociale preventino e obbligatorio’, anche se i mezzi di trasporto pubblici saranno ancora solo per chi si deve spostare per lavoro o motivi di salute e necessità.

Il problema, però, “è lungi dall’essere risolto“, ha dichiarato Fernandez stesso. L’Argentina, infatti, dopo questi 7 mesi di lockdown è il 9° paese al mondo per numero di casi di coronavirus con oltre un milione e 200 mila casi e 33.560 morti: 4.500 sono le persone ancora in rianimazione, con i malati di covid che occupano il 60% dei letti disponibili. Numeri dunque per niente rassicuranti, che mostrano come il lockdown non sia servito a sconfiggere il virus, anzi, ha portato conseguenze ben peggiori, facendo crollare l’economia argentina, con una crisi che ha portato alla povertà anche famiglie del ceto medio, con devastanti conseguenze.

C’è gente, infatti, che vive senza acqua per potersi lavare, proprio quando l’igiene è fondamentale per evitare il contagio da coronavirus, e senza manco un pezzo di pane da poter mangiare. “È completamente al palo il 45% dei piccoli imprenditori e commercianti. Ma i problemi esistono anche per quel 35% di lavoratori stabili e in regola. Il calo complessivo della produzione supera il 50% e ci sono ripercussioni sulle imposte incassate dagli enti pubblici. Solo a Buenos Aires crollano del 40%”, ha dichiarato il professor Eduardo Donza, economista dell’Università Cattolica Argentina all’agenzia AgenSir.

Intano, però, il governo argentino ha firmato un contratto con l’azienda farmaceutica AstraZeneca per comprare 22 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus. L’azienda farmaceutica è a lavoro per una consegna entro il primo trimestre del 2021. Il governo di Fernandez è interessato anche all’acquisto dello “Sputnik V”, il presidio elaborato dalla Federazione Russa.

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