“Il Covid blocca il sistema sanitario: oggi abbiamo oltre 1200 persone ricoverate e 140 in terapia intensiva. Se non blocchiamo il contagio e raddoppiano i numeri avremo 300 persone in terapia intensiva, significa che per poter gestire i pazienti Covid dovremo bloccare le sale operatorie”. Lo ha detto il professore Pierluigi Lopalco, assessore in pectore alla Sanità della Regione Puglia, sottolineando che “c’è un limite dato dal numero di anestesisti, che non ce ne sono” e “in 6 mesi non se ne formano“. Al “di fuori di quel limite dobbiamo bloccare l’attività ospedaliera”.
Lopalco ne ha parlato su Facebook durante un confronto con Franco Busto, segretario generale Uil Puglia. Bloccare l’attività negli ospedali, ha sottolineato l’assessore, “vuol dire far progredire altre patologie”. E per quanto riguarda i tempi necessari per la formazione, Lopalco ha detto che questo “vale per i rianimatori ma anche per altre figure professionali”.
“Bisogna rallentare la circolazione del virus – ha ribadito – per evitare l’impatto su sistema sanitario e quindi sulla salute generale. Se non c’e’ la salute non c’è nemmeno l’economia. E’ tutto connesso”. “Questo virus – ha continuato – purtroppo ha già portato via tante persone, tanti genitori, tanti nonni ma anche persone più giovani. Già troppe vittime”. “Il problema, però – ha concluso – è che purtroppo questo non è l’unico impatto della malattia, il problema della pandemia non è soltanto il danno diretto ma ha anche altre conseguenze”.
“La pandemia ha mostrato che le Regioni del Sud hanno meno personale e meno posti letto rispetto alle Regioni del Nord. Speriamo – ha aggiunto – che si possano rivedere le piante organiche e rivedere il numero di posti letto alla fine della pandemia”.
“Stiamo portando a termine l’accordo con i medici di medicina generale per effettuare i tamponi antigenici“. Tra Regione Puglia e le organizzazioni sindacali non c’è ancora una intesa: i medici di base chiedono, tra le altre cose, strutture messe a disposizione dalle Asl per effettuare i test rapidi. “Domani probabilmente avremo incontro con le parti sindacali”, ha aggiunto l’assessore.
“Secondo me è impossibile che prima di almeno 4-5 mesi possa esserci una distribuzione” del vaccino anti Covid “su scala accettabile, che non vuol dire vaccino per tutti, ma per almeno una parte a rischio della popolazione. Se – ha aggiunto – davvero fosse efficace nei 90% dei casi sarebbe una bomba”. “Gli annunci io li prendo sempre con le pinze – ha concluso – perché servono a far salire le quotazioni in Borsa, però la velocità con cui si sta procedendo con la sperimentazione è impressionante”.