“Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti stasera al termine della Conferenza delle Regioni, in vista del tavolo con il governo in calendario domani mattina per la condivisione del prossimo dpcm.
“Domani chiederemo al governo di aprire gli impianti sciistici per i soli ospiti delle seconde case, degli alberghi e degli affittacamere. O, se questo non fosse possibile, chiudere i confini del Paese, per evitare che gli italiani vadano a sciare dove gli impianti sono aperti. Non vorremmo subire il danno e la beffa di tenere chiuso il nostro arco alpino e vedere persone andare altrove a fare vacanze e magare importare in Italia il contagio“, ha detto Toti.
In vista delle festivita’ natalizie le Regioni chiederanno al Governo di consentire gli spostamenti interregionali tra zone con lo stesso colore di rischio covid. “Riteniamo che tra una Regione gialla e un’altra gialla, tra una rossa e un’altra rossa, ci si debba poter spostare visto che il virus circola in egual modo. – ha commentato – In base al principio dei vasi comunicanti chiederemo al Governo di consentire gli spostamenti interregionali”.
“Le Regioni vogliono comprendere se, oltre alle zone gialle, arancioni e rosse, sia possibile prevedere un’ulteriore fascia con maggiori possibilita’ economiche, se i dati sanitari lo consentiranno. Su tutte, la possibilita’ di tenere bar e ristoranti aperti anche in orario serale, non certo per un orario illimitato o per fare feste, ma con tutti i dispositivi e le norme di sicurezza previste dalle linee guida”, ha aggiunto Toti. “Consentire le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, che si trovino all’interno di alberghi e/o strutture ricettive limitatamente ai propri clienti che sono ivi alloggiati; consentire le attività sportive al chiuso che prevedano lezioni esclusivamente individuali“, si legge nella bozza del documento con le osservazioni delle Regioni al governo.
“Sulla scuola occorre conoscere qual è la volontà del Governo in via definitiva. Le Regioni hanno ribadito che sembra piuttosto surreale una discussione per aprire la scuola una settimana prima del più lungo periodo di vacanze dopo quelle estive, dopo che stanno chiuse da moltissimo tempo. Occorre un tavolo per prepararci con grande serietà alla riapertura ai primi di gennaio”. .
“Al netto di cosa sara’ consentito e vietato” nel Dpcm come Regioni “riteniamo che il principio del divieto di assembramento debba essere il principio cardine per un criterio di equita’. Risulta secondo le Regioni poco convincente che in alcune attivita’ si possa creare anche un involontario assembramento, e il riferimento e’ alle foto apparse sui quotidiani circa le principali vie dello shopping – ha sottolineato Toti -, e al contempo si vietino altre attivita’ che magari assembramento ne creano di meno. Occorrera’ tenere presente che servono altre misure che siano corrette giuste ed eque”.
“Le Regioni ribadiscono che occorre non solo semplificare, ma anche qualificare il processo decisionale, cioe’ sapere come vengono interpretati i parametri, quanto pesano nel processo decisionale e farne parte. Occorre accorciare i tempi, fare piu’ attuali le decisioni e accorciare anche il meccanismo di uscita dalla zona rossa ad arancione o da arancione a gialla, che nell’attuale dpcm attiene almeno 21 giorni di calendario – ha detto Toti – Riteniamo si possano fare dei passaggi in modo piu’ rapido”.