Terremoti e prevenzione, l’ing Martelli: in Italia “da troppo tempo zone molto sismiche non registrano scosse significative, non è buon segno”

Terremoti e prevenzione, l'ing. Martelli: "Ecco perché continuo a chiedere firme per la mia petizione"
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L’ing. Alessandro Martelli, luminare di fama internazionale ed esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA, è tra i più instancabili sostenitori dell’importanza della prevenzione: ha ribadito più volte la necessità e l’urgenza di attuare corrette politiche, chiarendo che le più efficaci moderne tecnologie per proteggere l’edificato esistono già.
L’ing. Martelli ha lanciato nei giorni scorsi la petizione (http://chng.it/gf7T6ZVF) diretta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Governo Italiano, ai governatori regionali ed ai segretari dei partiti politici, lanciando l’appello: “Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!

In un aggiornamento allegato alla petizione Martelli spiega: “Ecco perché continuo a chiedere firme per la mia petizione sull’attivazione di corrette politiche di prevenzione dai rischi naturali: stando a quanto è stato riportato anche oggi dalle TV, fra le priorità dell’Italia, la prevenzione dai rischi naturali non compare proprio, né per i nostri politici, né (come risulterebbe dai sondaggi effettuati) per l’opinione pubblica. 
Condivido, ovviamente, il fatto che sanità, scuola, ecc. richiedano interventi urgenti, ma che attivare serie politiche di prevenzione dal terremoto e dalle alluvioni, ad esempio, non sia menzionato fra le nostre priorità, neppure all’ultimo posto, mi lascia esterrefatto. 
Eppure, dell’urgenza di prevenire i rischi idrogeologici abbiamo avuto dimostrazioni anche molto recentemente.
Circa, poi, il rischio sismico, sarebbe bene che tutti, politici ed opinione pubblica, ricordassero, fra l’altro, che vi sono, in Italia, zone molto sismiche che da molto (troppo) tempo non registrano un terremoto significativo: checché molti pensino, questo non è un buon segno, purtroppo, perché può significare che l’energia sismica continua ad accumularsi per troppo tempo e che, quindi, quando il terreno non sarà più in grado di resistere, potrà verificarsi un terremoto molto violento.

Cito, ad esempio, la Calabria, ricordando, fra i molti eventi sismici che l’hanno devastata in passato:

  • quelli della Calabria Meridionale del 1783, di magnitudo massima pari a 7,1, che provocarono anche maremoti e causarono tra le 30.000 e le 50.000 vittime;
  • quello di Messina e Reggio Calabria del 1908, di magnitudo momento pari a 7,1, che fu seguito da un devastante maremoto,  provocando, complessivamente, fra le 90.000 e le 120.000 vittime.

Sollecitiamo dunque, anche attraverso la firma della mia petizione, il nostro governo, i nostri governatori regionali e tutti i nostri parlamentari ad attivarsi finalmente e con urgenza per una seria prevenzione dai rischi naturali!

http://chng.it/gf7T6ZVF

Per approfondire:

Terremoti, l’appello e la petizione dell’ing. Martelli: “Manca la cultura della prevenzione sismica, ma le tecnologie esistono già”

Terremoti e prevenzione, l’ing. Martelli: “L’emergenza Covid ci fa dimenticare gli altri gravi rischi che incombono sul nostro territorio”

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