Terremoto Sicilia: “Ipocentro nella faglia iblo-maltese, nel 1693 un sisma 7.7 provocò 60.000 vittime. Il problema è la scarsa sensibilità del governo”

Terremoto in Sicilia, "era da troppo tempo che un terremoto significativo non si verificava con epicentro nella stessa faglia di quello del 1693"
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Alle 21:27 di ieri, martedì 22 dicembre, un terremoto di magnitudo 4.4 si è verificato davanti alla costa ragusana ed è stato distintamente avvertito nella Sicilia orientale, ma anche fino a Palermo. L’Ing. Alessandro Martelli, luminare di fama internazionale ed esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA, ricorda che la faglia responsabile di questo terremoto è la stessa che nel 1693 ha provocato un disastro con decine di migliaia di vittime. L’ingegnere sottolinea ancora, instancabilmente, la necessità di attivare corrette politiche di prevenzione dai rischi naturali.

Alle 21:27 di ieri sera, come è  noto, al largo della Provincia di Ragusa, si è verificato un terremoto di magnitudo 4,4 (stimata dall’INGV). L’epicentro è stato in mare, davanti a Soglitti e Santa Croce Camerina. L’ipocentro era abbastanza profondo, a circa 30 km dalla superficie. Risultavano, almeno stamattina, pochi danni, nessuna vittima e nessun ferito. Ciò è accaduto perché il terremoto è stato assai moderato, spiega Martelli.

“Il problema è che (in base alle informazioni da me ricevute) l’ipocentro risulta essere stato nella faglia iblo-maltese, la stessa che, nel 1693, provocò il disastroso terremoto della Val di Noto (di magnitudo stimata 7,7), causando oltre 60.000 vittime. Concordo con l’amico Ing. Luigi Bosco, già Assessore Regionale alle Infrastrutture della Regione Sicilia ed ex-Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania, nel ritenere che, se a questo terremoto non ne seguiranno altri più violenti, esso può aver costituito un fatto positivo, avendo provveduto a scaricare un po’ dell’energia sismica accumulatasi nella faglia dopo l’ultimo evento significativo.

Infatti, come sia l’Ing. Bosco che io avevamo avuto modo di sottolineare, pochi giorni fa, era da troppo tempo che un terremoto significativo non si verificava con epicentro nella stessa faglia di quello del 1693. Anche dopo il terremoto di ieri, quale resta il problema, quello più grave? Il problema più grave resta la perdurante scarsissima sensibilità del nostro governo, dei nostri governatori regionali e dei nostri parlamentari (di tutti i partiti) sulla prevenzione dai rischi naturali.

Come è  noto a chi legge, affinché siano finalmente attivate corrette politiche a tal fine, in novembre lanciai una petizione (via change.org), che ha già raccolto più di 400 firme. Non si tratta di una cosiddetta “petizione popolare”, che richiederebbe ben 40.000-50.000 firme, ma dovrebbe servire, almeno a qualche parlamentare illuminato, a darsi una mossa! Occuparsi di tali gravi problemi del Paese sarebbe, a mio avviso, dovere dei nostri parlamentari. Altrimenti, che cosa li eleggiamo a fare? A scaldare i loro scranni in Parlamento? Dovrebbero ben sapere che non c’è solo il COVID-19 ad affliggere ora l’Italia e che non possiamo continuare a passare da un’emergenza all’altra.

Riguardo alla mia petizione, ho già contattato (o provato a contattare) un governatore regionale, alcuni parlamentari ed alcuni politici, di diversi partiti (la prevenzione non ha colore politico): però, ben pochi (nonostante alcuni di essi ben mi conoscano) mi hanno prestato attenzione. Alcuni di essi non hanno neppure ancora risposto ai mei messaggi, né mi hanno risposto al telefono, né mi hanno richiamato. Sino ad ora, solo un parlamentare ed un politico hanno capito il mio messaggio e si sono dichiarati disponibili a farsi carico di quanto chiesto nella petizione. Che tristezza! Come si fa a continuare ad aver fiducia nei nostri rappresentanti, che pur paghiamo, in questo Paese!

Se le cose non cambieranno, la prossima volta farò nomi e cognomi di coloro che, del bene del Paese che rappresentano, mi hanno dimostrato di fregarsene altamente! Nel frattempo, però, prego nuovamente coloro che, invece, hanno a cuore le sorti dell’Italia e la protezione della vita dei loro figli e nipoti, di continuare a darmi una mano, firmando, se non lo hanno ancora fatto, e facendo firmare la mia petizione”, conclude Martelli.

Per ulteriori info sulla petizione click qui: http://chng.it/gf7T6ZVF

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