In merito alla situazione epidemica in Italia, secondo il direttore sanitario del Galeazzi di Milano e ricercatore di virologia all’Università Statale, Fabrizio Pregliasco, “non andiamo peggio di altri Paesi, ma siamo nel limbo“, “servirebbe un lockdown duro e prolungato, ma è impraticabile perché susciterebbe una rivolta sociale“.
In un colloquio con La Stampa, il virologo ha spiegato: “I provvedimenti di Natale, la diminuzione dei tamponi e il nuovo conteggio degli antigenici danno come risultato una crescita minore del contagio, non una diminuzione, da verificare nei prossimi 10 giorni“.
Secondo Pregliasco ” il lockdown duro ha senso dal punto di vista scientifico, ma susciterebbe una rivolta sociale. Si può continuare con zone rosse non troppo stringenti per regolare la velocità del contagio fino al vaccino“.
Per l’esperto virologo le riaperture saranno possibili “quando il 20-30% della popolazione, compresa la parte più a rischio, sarà vaccinato“. Secondo Pregliasco “la vaccinazione è partita bene e con le dosi necessarie continuerà a ritmi crescenti con l’obiettivo ambizioso, ma necessario per coinvolgere tutti, di finire entro l’anno. Il mio timore è che dopo una prima fase dedicata alle categorie a rischio i più giovani non sentano la necessità di vaccinarsi. Non è facile assumere un farmaco quando si sta bene e non si teme la forma grave della malattia“.