I problemi provocati dai vaccini Johnson&Johnson contro SARS-CoV-2, che hanno portato alla sospensione delle somministrazioni negli Stati Uniti, “sono un evento estremamente raro. Ce ne sono stati 6 su 6,85 milioni di dosi somministrate, il che vuole dire meno di uno su un milione“. Lo afferma Anthony Fauci, direttore dell’Istituto malattie infettive degli Stati Uniti e consigliere capo per la salute della Casa Bianca. La decisione degli enti sanitari di sospendere il vaccino Johnson&Johnson dipende da “eccesso cautela“, “per vedere se possiamo ottenere ulteriori informazioni” sui problemi successivi alla somministrazione del vaccino, ha aggiunto Fauci.
Ema: “Valutiamo la situazione di Johnson&Johnson”
Il comitato per la sicurezza dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) sta indagando “dalla scorsa settimana” su tutte le segnalazioni di eventi embolici nelle persone che hanno ricevuto il vaccino Johnson&Johnson. Lo scrive l’Ema in una nota. “Al momento – prosegue Ema – non e’ chiaro se esista un’associazione causale”. L’Agenzia e’ in contatto con la FDA statunitense e altri regolatori internazionali e “comunichera’ ulteriormente una volta conclusa la valutazione. I pareri scientifici dell’Agenzia – si legge nella nota – forniscono agli Stati membri le informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni sull’uso dei vaccini nelle loro campagne di vaccinazione nazionali“.
Magrini (Aifa): “Stop grande cautela, forse eccessiva durante la pandemia”
“Il vaccino e’ altamente sicuro con rapporto rischio beneficio chiaramente favorevole, come e’ stato dimostrato dagli studi” ma “ci sono molte similitudini con il vaccino AstraZeneca, le limitazioni sono quindi possibili e ragionevoli e sara’ probabilmente la direzione verso la quale ci si muovera’ tutti assieme. Aspettiamo di verificare insieme alla FDA i dati disponibili su questi rarissimi eventi, 6 casi su 7 milioni di vaccini. E’una pausa di grande cautela, forse eccessiva in fase pandemica”. Lo ha detto al Tg1 il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini.