Prosegue l’impennata nella richiesta di prescrizioni di anticorpi monoclonali contro il Covid-19 in Italia, anche se la scorsa settimana, dopo un andamento progressivamente in calo, il trend ha avuto un’inversione segnando un +118%. Ora le percentuali non sono a tre cifre, ma sono in costante aumento: negli ultimi 7 giorni monitorati dall’Agenzia italiana del farmaco si è passati dalle 74 richieste di farmaco (Rf) del periodo 2-8 luglio a 80 Rf registrate tra il 9 e il 15 luglio. Media giornaliera 11,43 contro 10,57, un aumento dell’8,1%. Salgono così a 6.262 i pazienti Covid trattati con anticorpi monoclonali nel nostro Paese, e inseriti nello specifico registro di monitoraggio Aifa. Dal 10 marzo, quando questi medicinali sono stati autorizzati in via emergenziale in Italia per persone particolarmente fragili con infezione recente da Sars-CoV-2 e senza sintomi gravi, al 15 luglio, sono state 195 le strutture di 21 Regioni o Province autonome che hanno prescritto queste terapie. Fino ad oggi, la maggior parte dei pazienti trattati (3.477), ha ricevuto la combinazione dei due anticorpi bamlanivimab e etesevimab, seguita dal mix casirivimab-imdevimab (1.961).
Dall’inizio del monitoraggio, in numeri assoluti resta il Lazio la regione con il maggiore utilizzo con 850 pazienti trattati, seguito dal Veneto con 812 pazienti e dalla Toscana con 758, mentre agli ultimi posti ci sono Molise e Provincia autonoma di Bolzano, rispettivamente ferme a quota 13 e 3 pazienti inseriti nel registro. Nell’ultima settimana analizzata, il numero più alto di prescrizioni è stato segnalato dal Lazio (16), seguito dalla Sicilia (11), e da Campania e Veneto (rispettivamente 10). Guardando alle richieste di farmaco attivate rispetto ai nuovi positivi registrati, il dato nazionale di prevalenza è dello 0,7% (80 Rf nell’ultima settimana su 11.211 nuovi positivi). Si collocano sopra la media nazionale Basilicata (7,7%), Liguria (1,7%), Calabria (1,5%), Friuli Venezia Giulia (1,4%), Lazio (1,2%), Toscana (1%), Abruzzo e Marche (0,9%), Campania e Veneto (0,8%).