È uscito nelle sale e in streaming su Disney+ il nuovo lungometraggio della Disney Pixar: “Luca”. Questo piccolo gioiello d’animazione è ambientato in una immaginaria città della Riviera Italiana e precisamente nelle Cinque Terre della Liguria.
Il nome della città immaginaria è Portorosso ma sono ben riconoscibili molte cittadine a cui il regista ha deciso di rendere omaggio, tra come Corniglia, Porto Venere, Rio Maggiore, Tellaro e Manarola. Ma Monterosso e Vernazza sono certamente le più riconoscibili tra quelle citate dal regista ligure.
Le terre che hanno ispirato “Luca”
Chi guarda il film di animazione “Luca” non può che riconoscervi i tratti caratteristici della Cinque Terre. Il giovane protagonista con il suo migliore amico Alberto passa un’estate incredibile in uno splendido borgo marinaro, una non precisata località di villeggiatura con spiagge incantevoli e acque cristalline in cui i fondali del Mar Tirreno sono perfettamente riconoscibili.
Il regista del film di animazione, Enrico Casarosa, già candidato all’Oscar nella sezione corti d’animazione, ha reso la Riviera Ligure un vero e proprio terzo “protagonista” del lungometraggio che spicca con la sua natura rigogliosa e incontaminata.
Un omaggio ai luoghi che hanno caratterizzato la sua infanzia e ai borghi delle Cinque Terre.
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre si snoda lungo la frastagliata costa della Riviera Ligure di Levante, in particolare nella provincia di La Spezia ed è qui che si trovano i 5 piccoli villaggi di pescatori da cui la riserva prende il nome si tratta di: Vernazza, Monterosso, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.
Proprio come nel film le abitazioni piccole e colorate si inerpicano sulla roccia e il loro riflesso sulle acque diventa uno spettacolo indimenticabile per ogni visitatore.
Il profilo suggestivo dei borghi oggi è stato arricchito anche da un richiamo diretto alla pellicola Disney Pixar, 2 statue di Luca e Alberto che sono state poste sul fondale marino in attesa di turisti, curiosi e appassionati Disney.
Nelle acque della Liguria le statue subacquee dei protagonisti Disney di “Luca”
Monterosso: perla delle Cinque Terre
Pare che la piazza dove si svolgono molti degli eventi di “Luca” sia costruita su immagine di quella di Monterosso al Mare, un antico borgo marinato che si trova tra punta Mesco e l’isola del Tinetto.
Proprio da Monterosso inizia un sentiero un po’ faticoso ma che in circa un’ora di cammino conduce fino a Punta Mesco.
Monterosso si colloca tra colline coltivate a vigna e ulivi che accolgono la cittadina in un abbraccio verde, mentre le scogliere a picco sul mare lasciano intravedere piccole cale con spiagge che sono tra le più accoglienti della Riviera Ligure di Levante.
Una delle spiagge più scenografiche della Liguria è la spiaggia di Fegina, l’unica spiaggia di sabbia e anche la più comoda tra quelle delle Cinque Terre.
Il paese è diviso in due da un promontorio attraversato da un tunnel, da una parte si trova la zona di Fegina e dall’altra il porto vecchio e il centro storico.
Le vie del borgo sono a misura di turista e ospitano una serie di ristoranti con un’offerta culinaria che consente di sperimentare le specialità della gastronomia locale.
Il borgo vecchio con i suoi caruggi, i vicoli spesso porticati dei centri storici liguri, si apre sulla facciata gotica della Chiesa di San Giovanni Battista, ma interessanti sono anche l’antico oratorio di Santa Croce e la Chiesa di San Francesco, dove è custodito un dipinto che viene attribuito a Van Dyck.
Oltre alla magnifica estate ligure, uno dei periodi più indicati per visitare Monterosso è certamente il mese di maggio, quando i caruggi si colorano di giallo per la sagra del limone; una festa che offre l’opportunità di assaggiare liquori e torte al limone, marmellate e altre leccornie nonché la possibilità di visitare un tipico limoneto.
Vernazza: un gioiello tra roccia e mare
Una delle altre fonti di ispirazione di “Luca” è certamente il borgo di Vernazza.
Questa cittadina si presenta al turista come un dipinto a tinte arcobaleno, dall’arancio delle abitazioni che si stagliano sulla spiaggia, al verde dei vigneti, all’azzurro intenso del mare.
Persino il nostro grande poeta Eugenio Montale rimase così abbagliato dal paese da dedicargli immortali versi e il fascino del luogo è tale che dal 1999 fa parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Le acque cristalline del Mar Ligure si adagiano su due spiagge di Vernazza, una delle quali si raggiunge attraversando una grotta che parte dalla piazza del paese e arriva direttamente sulla battigia.
Nessuna delle due spiagge si caratterizza per stabilimenti balneari di lusso e ampie spiagge sabbiose, si tratta di angoli intimi incastonati nel paesaggio straordinario che regalano proprio la possibilità di entrare in contatto con la natura paradisiaca delle Cinque Terre.
Sebbene i primi insediamenti nella zona risalgano al periodo romano, fu solamente durante il Medioevo che i popoli del luogo intuirono le vere potenzialità di questo abitato posto in posizione strategica, inoltre fu l’unico borgo a vantare un porto tra gli altri abitati del circondario e per tale ragione fu sfruttato al tempo delle Repubbliche Marinare.
Vernazza è raggiungibile solo attraverso la cosiddetta strada Litoranea poiché sorge in cima a un promontorio che si getta direttamente nel mare. Il borgo può idealmente essere diviso in due parti: in una si trova l’insenatura naturale con il porto annesso e nell’altra si colloca il centro storico.
Una delle tappe fondamentali del percorso storico di Vernazza è certamente il Castello dei Doria, una fortezza medievale che offre ai visitatori una vista sul panorama mozzafiato. Camminando per le vie del borgo, poi, ci si trova davanti a un’altra opera fortificata, che si colloca in posizione opposta al castello e indica il punto esatto in cui le mura di Vernazza avevano origine.
All’interno del paese, recensito come uno dei borghi liguri più belli d’Italia, si possono ammirare elementi architettonici di pregio come logge, porticati e portali; ma anche chiese come quella di Santa Margherita d’Antiochia che conserva una suggestiva leggenda, poiché pare che nei tempi antichi gli abitanti del posto trovarono lungo il litorale una scatola di legno all’interno della quale era custodito un dito di Santa Margherita.
Dopo questo miracoloso ritrovamento la reliquia scomparve per un certo tempo, ma venne ritrovata nuovamente nello stesso punto.
Sembrava che la santa avesse scelto proprio quel luogo e proprio qui nel XIV secolo venne eretto l’edificio di culto in suo onore.
La Chiesa di San Pietro, invece, si distingue per il doppio stile architettonico utilizzato: da una parte il gotico, dall’altra una serie di elementi che rimandano alla tradizione barocca.