Il prof. Pietro Luigi Garavelli, primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, è uno scienziato che vanta una lunga carriera didattica e scientifica da autore di oltre 500 pubblicazioni ed avendo svolto numerose ricerche soprattutto nel campo della parassitologia. E’ stato anche nominato Cavaliere della Repubblica e il suo reparto è il fiore all’occhiello dell’ospedale Maggiore di Novara, che raccoglie pazienti da tutt’Italia. Nei giorni scorsi aveva già espresso qualche perplessità sui vaccini ai giovani, quando in un’intervista alla Gazzetta d’Asti spiegava perchè “I vaccini costituiscono un’arma parziale contro il virus” e illustrava i motivi scientifici per cui non sarebbe opportuno consigliare la vaccinazione per i giovani.
Sabato pomeriggio il prof. Garavelli è sceso in piazza ad Alessandria con i manifestanti pacifici che contestavano l’obbligo del Green Pass per alcune attività: “Sono andato a quella manifestazione – ha spiegato lo scienziato – per informare le persone. Non sono un no-vax, sono vaccinato, si è vaccinata mia moglie e tutti i miei familiari, se sarò obbligato vaccinerò anche le mie figlie. Ma la popolazione deve essere informata in modo chiaro, e questo non è successo purtroppo. Per questo adesso scendono in piazza. Pensare di risolvere la pandemia solo con i vaccini non è possibile. Nei giovanissimi, per esempio il vaccino può provocare problemi cardiaci, mentre se si ammalano di Covid il rischio è pari a zero. La mia attività è stata di tipo formativo, non di sostegno. Una attività che è giusto che un infettivologo faccia. Così come tanti anni fa mi sono confrontato con centinaia di mamme sulla libera scelta per i vaccini dei bimbi“.
Adesso, incredibilmente, si è scatenata la polemica per la partecipazione del noto scienziato alla manifestazione: l’Ospedale ha preannunciato possibili sanzioni disciplinari (!!!) per quello che è uno dei suoi migliori servitori, e i consiglieri regionali del Pd Domenico Rossi, vicepresidente della commissione sanità, e Daniele Valle, coordinatore del gruppo di lavoro Covid, hanno diffuso una nota dicendosi “perplessi e preoccupati” per la posizione del dottor Garavelli. “Sono soprattutto alcuni messaggi che preoccupano, perchè in contrasto con le indicazioni delle istituzioni sanitarie e della comunità scientifica. Apprendiamo dai media che il dott. Garavelli avrebbe espresso dubbi sulla vaccinazione per gli under 40 e promosso l’uso di idrossiclorochina e monoclonali, nonostante questi ultimi siano sperimentali e sulla prima l’AIFA dichiara che non ci sono evidenze sull’efficacia, pertanto la esclude dall’uso ospedaliero e ne prevede, in casi eccezionali, l’uso off label solo per i casi meno gravi“. Una sorta di censura che neanche nella Cina comunista che ha nascosto il virus per lungo tempo silenziando i medici che non rispettavano le direttive del regime.