Incendi in Calabria, un altro morto in Aspromonte: stava provando a salvare i suoi animali. E’ la terza vittima in una settimana

Emergenza incendi in Calabria: un uomo di 77 anni è morto a Grotteria, è la terza vittima in pochi giorni nella regione
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È una giornata davvero di fuoco al Sud Italia. A causa della feroce ondata di caldo africano in atto, oggi è stato stabilito il record di caldo italiano ed europeo con i +49°C registrati a Siracusa. Questo caldo estremo crea condizioni pericolosissime per gli incendi e l’emergenza è già gravissima in Sicilia, Sardegna e Calabria.

Proprio in Calabria, si registrano gli effetti più devastanti degli incendi. In pochi giorni, nella regione si sono registrate tre vittime a causa dei roghi. L’ultima è un uomo di 77 anni, morto a Grotteria (provincia di Reggio Calabria) nel suo casolare di campagna raggiunto dal fuoco. L’uomo cercava di salvare il ricovero degli animali, ma è stato raggiunto dal fuoco ed è morto per le gravi ustioni riportate.

Sei giorni fa i cadaveri di due persone, di 53 e 34 anni, erano stati rinvenuti in localita’ Gutta del comune di San Lorenzo, ustionati nel tentativo di salvare dalle fiamme il proprio uliveto. A fine giugno era deceduto all’ospedale Cardarelli di Napoli, un uomo di 50 anni rimasto ustionato il giorno prima mentre cercava di spegnere un incendio in un uliveto a Montebello Jonico.

È grave la situazione incendi nel Reggino, così come in molte altre zone della Calabria.

Il sindaco di Reggio Calabria: “in cenere la nostra identità”

“Un’altra vittima degli incendi. Stiamo perdendo la nostra storia, sta andando in cenere la nostra identità, sta bruciando la nostra anima autentica nel silenzio generale. Ancora fiamme, ancora pericolo, ancora danni incalcolabili, la nostra montagna e le nostre colline continuano a bruciare. Incendi attivi anche oggi nei Comuni di San Luca, Grotteria, Mammola, San Giovanni di Gerace, Martone, Caulonia, Gioiosa ionica e Cardeto”. È quanto scrive in un post su Facebook il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

Chilometri e chilometri di verde continuano a bruciare – prosegue Falcomatà – sono minacciati anche i faggi secolari del Parco Nazionale dell’Aspromonte, patrimonio Unesco. Si teme anche per il Santuario di Polsi. Ieri abbiamo chiuso al traffico la Sp1 nel tratto dello Zomaro. Chiediamo a tutti i residenti di fare massima attenzione, di allontanarsi se possibile dalle zone colpite e di evitare di percorrere le strade interne adiacenti alle zone incendiate”. “In Prefettura è stato attivato il Coc (centro operativo comunale). Siamo in contatto con i sindaci di tutti i Comuni colpiti che, lottando in prima linea, si stanno letteralmente gettando tra le fiamme pur di salvare il salvabile. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto in Prefettura di poter dispiegare l’utilizzo di uomini e mezzi dell’Esercito, che sono attivi da oggi. Abbiamo ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità per il risarcimento dei danni e noi stessi, se necessario, accederemo al fondo di riserva della Città Metropolitana per sostenere chi nel fuoco ha perso tutto”. “La priorità oggi è spegnere questo inferno – conclude il sindaco – ma da domani qualcuno dovrà spiegarci perché è mancata completamente la prevenzione, perché se c’erano le risorse disponibili non sono stati acquistati per tempo i mezzi aerei e di terra, perché ci sono responsabili che con questo disastro hanno avuto il coraggio di andarsene in ferie. Tutti perché ai quali, da domani, chiederemo risposte. Ora lavoriamo in silenzio, e rispettiamo chi da giorni respira fumo e ingoia sudore e lacrime”.

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