L’Italia riapre al turismo per la Giordania ed è boom di prenotazioni. Non serve il Green Pass, nessuna limitazione per i non vaccinati

Turismo, l'Italia riapre ai viaggi in Giordania dove non c'è alcun Green Pass nè restrizione. Anche i non vaccinati possono viaggiare liberamente, mentre i vaccinati devono sottoporsi a test alla partenza e all'arrivo come tutti gli altri
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Venerdì scorso, il 3 settembre, l’Italia ha riaperto al turismo per la Giordania per la prima volta dall’inizio della pandemia. Dopo quasi due anni, quindi, gli italiani possono tornare a viaggiare nel Paese medioorientale che più di ogni altro ha investito nel turismo negli ultimi anni valorizzando le proprie straordinarie bellezze, da Petra a Wadi Rum e Aqaba passando per la capitale Amman, la città del mosaico Madaba, il castello crociato di Kerak, il sito storico di Jerash, la riserva naturale Mujib, il monte Nebo e l’affascinante spettacolo unico al mondo del mar Morto. Uno scrigno di bellezze particolarmente attrattive per i viaggiatori italiani che, a maggior ragione dopo un così lungo periodo di restrizioni e limitazioni, hanno grande voglia di scoprire posti nuovi e inesplorati.

In appena sei giorni, gli operatori turistici hanno ricevuto un eccezionale boom di richieste e prenotazioni. Per viaggiare in Giordania non serve alcun Green Pass (che in Giordania non esiste) e non c’è alcuna limitazione per i non vaccinati. Tutti i viaggiatori che vogliono partire per la Giordania, anche se sono vaccinati, devono avere il risultato negativo ad un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti alla partenza, devono compilare il modulo ‘Gateway To Jordan‘ prima dell’imbarco, devono sottoscrivere un’assicurazione sanitaria prima della partenza. L’unica differenza tra vaccinati e non vaccinati è un ulteriore test (tampone rapido) a cui i non vaccinati verranno sottoposti all’arrivo in aeroporto in Giordania. Una volta nel Paese, non c’è alcuna restrizione o limitazione per nessuno: l’accesso a tutti i servizi di ogni genere è libero e incondizionato.

Dopo il soggiorno, per il rientro in Italia a tutti i viaggiatori (vaccinati compresi) è richiesto un nuovo tampone negativo effettuati 72 ore prima del rientro e la compilazione del PLF (Passenger locator form) italiano. Al rientro in Italia, infine, in base alle normative disposte dal Ministro della Salute Roberto Speranza, i non vaccinati dovranno effettuare 5 giorni di isolamento fiduciario a differenza dei vaccinati.

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