Covid, il direttore Aifa Nicola Magrini: “al virus piace l’inverno, massima attenzione. Terza dose necessaria perché dopo 4-6 mesi dal vaccino cala la protezione”

Intervista al direttore dell'Aifa, Nicola Magrini, su Covid, Green Pass e vaccini: ecco cos'ha detto
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Il Green Pass ha consentito di ritornare in sicurezza a una vita normale così importante per i cittadini, ma anche per l’economia del nostro Paese. Ma al virus l’inverno piace e quindi dobbiamo mantenere l’attenzione elevata“. Così al Corriere della Sera, il direttore dell’Aifa, Nicola Magrini, che scansa l’ipotesi del presidente del Veneto Luca Zaia di ricorrere al test sierologico di massa. “Al momento – afferma Magrininon esistono valori-soglia per test sierologici in grado di dirci se, in che misura e per quanto tempo un individuo può considerarsi protetto. Inoltre, il semplice dosaggio anticorpale è indicativo di una sola componente della risposta immunologica che è molto più complessa e riguarda anche le cellule di memoria“. Sui vaccini, Magrini spiega che “un calo dell’immunità è atteso per ogni vaccino, inclusi quelli per il Covid-19, dopo i primi 4-6 mesi. I dati disponibili mostrano che la protezione nei confronti di una malattia grave, ospedalizzazione o morte persiste stabilmente fino ad almeno 6 mesi dal completamento di un ciclo primario, mentre nei confronti delle forme leggere o moderate sembra ridursi con il passare dei mesi. Per questo abbiamo deciso di somministrare una dose booster, di richiamo, a partire dalle categorie a rischio, dopo sei mesi dalla seconda dose“.

Per altri vaccini non approvati in Europa come Sputnik e Sinovac? “Aifa ha suggerito di rivaccinare con una dose booster chi ha ricevuto un ciclo completo di tutti i vaccini non approvati in Europa. Il richiamo – spiega ancora Magrinisi potrà fare dopo un mese ed entro sei mesi. Se invece sono passati già oltre sei mesi si dovrà fare un nuovo ciclo completo di vaccino a mRNA. È una decisione importante per garantire la libera circolazione dei cittadini in sicurezza e la ripresa degli scambi. In questo l’Italia è stata all’avanguardia“. Sul nuovo antivirale molnupinavir, “l’Aifa si è attivata per una rapida valutazione di molnupiravir della Merck e anche dell’antivirale della Pfizer che ha annunciato da poco i propri risultati (ieri, ndr). I dati sono interessanti: sono due nuovi farmaci antivirali orali di facile utilizzo. Saranno credo presto uno strumento in più nel nostro armamentario terapeutico, ma l’arma essenziale rimangono i vaccini, necessari più di qualsiasi altra terapia. Ora procedere velocemente con la somministrazione delle terze dosi è la priorità“.

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