Aschbacher (ESA): “sospendere ExoMars è stata una decisione triste, adesso al lavoro per sostituire le componenti russe della missione”

"E' un grande sforzo scientifico e tecnologico, quello che ci aspetta, per poter lanciare nel 2026" la missione ExoMars, ha detto il Direttore Generale dell'ESA
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Oggi l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha deciso di sospendere la missione ExoMars, il cui lancio era previsto a settembre 2022, a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La missione diretta a Marte, infatti, doveva essere condotta insieme a Roscosmos, l’agenzia spaziale russa.

Nonostante la sospensione del lancio nel 2022, ExoMars resta una missione fondamentale per l’ESA e unica dal punto di vista scientifico, ha spiegato all’ANSA Josef Aschbacher, il direttore generale dell’ESA. Adesso comincia una fase di lavoro per sostituire le componenti russe della missione, a partire dal rover.

“ExoMars resta una missione fantastica, nella quale l’Italia e’ un partner molto importante”: ha detto Aschbacher, aggiungendo che “è stata una decisione triste, quella di sospendere il lancio di ExoMars a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia“. “Le sanzioni imposte alla Russia dall’Europa non permettono di continuare la campagna di lancio. Non possiamo immaginare un lancio con la Russia”, ha detto.

Oltre al lancio, che era previsto con un razzo russo Proton, sono russi anche il rover e il lander della missione ExoMars, entrambi attualmente negli stabilimenti di Torino della Thales Alenia Space, che e’ uno dei principali contraenti del progetto. “Adesso si tratta di lavorare con l’industria per studiare in dettaglio quali componenti dei veicoli russi potranno essere sostituiti da parte dell’industria europea, oppure di quella statunitense. Questo e’ quanto ci prepariamo a fare nei prossimi mesi e sara’ un lavoro complesso perche’ la tecnologia spaziale e’ molto complessa”, ha detto ancora Aschbacher.

La prima tappa e’ fissata a giugno, quando si prevede “un nuovo incontro per esaminare le possibili opzioni”. Complessivamente, secondo il direttore dell’ESA, la sostituzione della tecnologia russa richiedera’ almeno tre anni di lavoro. “E’ un grande sforzo scientifico e tecnologico, quello che ci aspetta, per poter lanciare nel 2026. E’ importante sottolineare che la scienza per la missione ExoMars e’ unica e ambiziosa, considerando che il suo obiettivo e’ perforare il suolo di Marte fino alla profondita’ di due metri per cercare forme di vita primitive. E’ davvero entusiasmante“, ha rilevato.

Sulla possibilità di impiegare un lanciatore europeo, come Ariane 6, Aschbacher ha detto: “la versione di Ariane 6 con quattro booster potrebbe essere un’alternativa“. In questo caso, la nuova missione ExoMars potrebbe essere “una missione completamente europea, oppure una missione europea con componenti statunitensi”.

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