Ha partorito una bambina, alle 22 di ieri sera, la donna incinta diventata simbolo del bombardamento russo sull’ospedale di Mariupol, nel sud dell’Ucraina. ”Mamma e bambina stanno bene”, fanno sapere fonti ucraine, precisando che ”a Mariupol fa molto freddo e le bombe continuano”.
Nelle scorse ore, si erano scatenate le teorie del complotto, alimentate dalla tesi russa secondo cui le immagini di una donna in fuga dall’ospedale distrutto fossero solo una “messinscena provocatoria organizzata dal regime di Kiev per rafforzare il sentimento anti-occidentale russo”. L’immagine della blogger e influencer Marianna Podgurskaya, che esce con un pigiama a pois e una ferita in fronte dall’edificio colpito, è stata usata dai media e dai funzionari russi per affermare che il bombardamento fosse ”una messinscena” con ”attori come protagonisti’‘. A sostegno della tesi russa, il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che l’ospedale era usato come base dal battaglione Azov e che al suo interno non ci fossero pazienti.
Riguardo la tesi russa della messinscena, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva detto che “stanno mentendo sapendo di mentire, come fanno sempre”. “Bombardare un ospedale dei bambini e’ la prova definitiva che e’ in corso il genocidio degli ucraini”, ha detto, definendo l’attacco “oltre l’atrocita’”.