La Cina ha riportato altri 7 morti per Covid a Shanghai, dopo i primi 3 decessi confermati ieri. Le autorità locali hanno riferito che si tratta di persone tra i 60 e 101 anni, tutte con varie malattie croniche. La megalopoli, con i suoi 26 milioni di residenti, è fulcro dell’ondata di variante Omicron, che ha portato al lockdown che ormai dura settimane, mentre Pechino insiste sulla politica “zero-Covid” con rigidi blocchi, test di massa e lunghe quarantene. Shanghai ha accertato lunedì 3.084 casi e 17.332 asintomatici.
I dati, in particolare delle vittime, stati messi in dubbio, soprattutto sui social, in una nazione con una vasta popolazione anziana dal basso tasso di vaccinazione. I post, non verificabili, hanno rivendicato decessi non segnalati, anche con una comparazione statistica in base alla popolazione simile per fascia d’età con Hong Kong, che ha registrato quasi 9.000 morti da gennaio per Omicron.
La gestione della crisi è stata aspramente criticata: molti abitanti hanno denunciato la carenza di cibo, le condizioni di quarantena poco igieniche, diffondendo video di proteste divenuti virali.