Il Drago di Vaia: a Lavarone, in Trentino, il drago più grande d’Europa

Il drago più grande d'Europa è il Drago di Vaia, realizzato dall'artista Marco Martalar e rappresenta un esempio di Land Art, che nel corso del tempo esposto agli agenti atmosferici sarà destinato a ritornare ad essere pura natura
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Chi pensa che in giro per l’Europa non si possano vedere draghi manca di immaginazione.
Di questa particolare dote, tuttavia, ne ha avuta a sufficienza Marco Martalar che ha realizzato il mitologico animale dando vita al Drago di Vaia, il drago più grande d’Europa e quello in legno più grande del mondo.
Un’opera di Land Art e allo stesso tempo un modo per ridare vita e ricordare l’Avez del Prinzep, l’abete bianco più antico d’Europa, e i milioni di alberi abbattuti dalla Tempesta Vaia, un evento meteorologico estremo che ha interessato il Nord/Est italiano dal 26 al 30 ottobre 2018.

Il Drago di Vaia

Sull’Alpe Cimbra, nella piccola cittadina di Lavarone in Trentino, si trova il Drago di Vaia, una scultura in legno che rappresenta il drago di un’antica leggenda cimbra che ancora circola tra gli abitanti del luogo.

drago vaia

Il Drago di Vaia è il drago più grande d’Europa ed anche il drago in legno più grande del mondo poiché raggiunge le dimensioni di 7 metri di altezza per 6 di lunghezza, ed è stato realizzato usando oltre 3.000 viti e 2.000 scarti di arbusti con un’origine davvero insolita. L’artista Marco Martalar ha, infatti, utilizzato parte dei 14 milioni di alberi che furono abbattuti dai venti che soffiavano fino a 200 chilometri orari durante la Tempesta di Vaia che colpì la zona il 29 ottobre del 2018. La valorizzazione riguarda anche il legno dell’Avez del Prinzep, l’abete bianco più antico d’Europa con i suoi 244 anni e abbattuto nel 2017 proprio nei pressi di Lavarone.

 

Proprio gli agenti atmosferici cambieranno l’aspetto dell’opera nel corso del tempo e con il susseguirsi delle stagioni. Il Drago di Vaia, come le altre opere di Land Art, arriverà a dissolversi tornando a essere pura natura seguendo la filosofia di questa forma d’arte e allo stesso tempo ricordando l’ineffabilità della natura.

Ma il drago rappresenta solo il primo pezzo di un progetto più ampio intrapreso al fine di valorizzare 4 percorsi tematici: il Sentiero delle leggende: Avi, l’Avez del Prinzep e il drago Vaia; il Sentiero delle sorgenti, alla ricerca dell’acqua el vacarot; il Sentiero 4 salti nel bosco, Avi l’esploratore e gli animali; il Sentiero del respiro degli alberi. Un progetto per coinvolgere abitanti del luogo e visitatori e che intende trasmettere l’amore per la natura e il territorio dell’Alpe Cimbra.

Il Drago di Vaia è già visitabile proprio sulla cima del Tablat dove si erge. È raggiungibile dalla frazione di Slaghenaufi, oppure è possibile salire con la seggiovia Tablat in località Bertoldi e poi arrivare a destinazione con una breve e suggestiva passeggiata.

La Land Art in Trentino: passeggiate tra natura e arte | FOTOGALLERY

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