Sono virologi, ma già parlano da politici navigati: i due tecnici di epidemiologia che il Covid-19 ha portato alla ribalta fino alla candidatura in parlamento entrambi nella lista del Partito Democratico del ministro Speranza, adesso commentano il voto. Andrea Crisanti è stato eletto, Pierluigi Lopalco no.
Crisanti sarà un Senatore del Pd eletto nella circoscrizione estero, Lopalco tornerà invece a fare l’Assessore nella Giunta Pd della Puglia rimanendo quindi ben lontano da cliniche e sale operatorie.
Elezioni, le prime parole di Crisanti: “manterrò gli impegni presi”
“La soddisfazione di essere stato eletto cede allo sconforto per il risultato generale. Sicuramente speravo in qualcosa di diverso, in un’affermazione maggiore del Partito democratico. Ma l’Italia non si cambia in 5 anni. Rispettiamo la volontà degli elettori. Penso che a questo punto le forze progressiste debbano ragionare su come fare per riconquistare Comune dopo Comune, Regione dopo Regione. Le vere elezioni saranno fra 5 anni. Perché in Italia di fatto si cambia ogni 10 anni“. E’ la riflessione di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, che all’Adnkronos Salute commenta l’esito delle elezioni che hanno visto l’affermazione di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Crisanti è stato eletto grazie alla candidatura come capolista del Pd al Senato nella circoscrizione Europa. “Io mi sono impegnato al massimo. Era la mia prima campagna elettorale e non era facilissimo. Mi creda, è stato un buon risultato“, assicura Crisanti. Cosa succede ora? “Io ho tantissime idee e progetti – spiega – Sicuramente ho un impegno con gli italiani all’estero per cercare di risolvere una serie di problemi e su questo voglio lavorare intensamente. Non so nulla ancora di come gestirò da adesso in poi l’attività scientifica. Sicuramente ora privilegerò la parte dell’impegno politico, perché ho preso un impegno con gli elettori che intendo mantenere“, ribadisce. Il Pd poteva fare meglio? “Il Pd credo che in questo momento più che di un gioco al massacro abbia bisogno di riflettere“, replica Crisanti. Mentre sul nuovo Governo che si profila all’orizzonte, il microbiologo non si sbilancia: “Penso che chi va al Governo si prenderà la responsabilità e si sottometterà al giudizio dei cittadini. Io non entro nel gioco di dire: sono preoccupato, non sono preoccupato, oddio che succederà. Non penso sia utile né a noi come partito, né a noi come italiani. Da adesso in poi – conclude – si lavora a testa bassa“.
Lopalco esce sconfitto: “sapevo che la mia vittoria era impossibile”
“Il momento delle elezioni politiche è l’espressione più alta della democrazia di un Paese. E grazie alla democrazia abbiamo regole del gioco che liberamente abbiamo scelto di accettare. Sono fiero di aver accettato una sfida difficilissima in un collegio uninominale pur sapendo che, sulla base dei sondaggi di opinione, la vittoria sarebbe stata impossibile“. Lo dichiara l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, candidato con il centrosinistra nel collegio uninominale del Senato nel Salento. “Perché al gioco della politica – prosegue – bisogna partecipare non per vincere, ma per testimoniare e far valere il proprio bagaglio di valori. Sia ben chiaro: la vittoria non fa schifo a nessuno. Ma sono convinto che in questo caso la mancata vittoria non sia da ascrivere ad una sconfitta dei valori che abbiamo testimoniato, quanto ad una serie di errori strategici nel campo delle alleanze e delle coalizioni. Non credo che oggi l’Italia si sia svegliata “di destra”. Semplicemente, sulla base delle regole del gioco di queste elezioni, si troverà ad essere governata dalla destra che si è presentata sul campo unita contro un fronte di centrosinistra come al solito diviso e litigioso. Nel mio piccolo sono fiero del lavoro fatto. Della fatica di questa campagna elettorale breve ed entusiasmante. Della squadra che mi ha accompagnato e sostenuto, in primis le compagne ed i compagni di Articolo Uno“. “Il mio più grosso cruccio – conclude – è la consapevolezza che la sinistra del nostro Paese non riesca più a parlare a chi non ha lavoro, a chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese, a chi è costretto a chiudere la propria attività“.