L’Italia, insieme ad altri 12 Paesi (Spagna, Polonia, Grecia, Belgio, Malta, Lituania, Lettonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Romania), sta elaborando una lettera indirizzata a Bruxelles per chiedere il price cap a tutte le importazioni di gas. “Il price cap, chiesto sin dall’inizio da un numero sempre crescente di Stati Ue, è l’unica misura che aiuterà ogni Paese a mitigare la pressione inflazionistica, gestire le aspettative, fornire un quadro in caso di potenziali interruzioni dell’approvvigionamento e limitare gli extraprofitti del settore”, si legge nella lettera. “Il tetto dovrebbe essere applicato a tutte le transazioni” e “non limitato all’import da giurisdizioni specifiche”.
La missiva, visionata dall’ANSA, arriva alla vigilia della presentazione da parte di Bruxelles di un suo disegno – contenuto in un non paper – per l’introduzione del price cap. Il documento dovrebbe poi finire venerdì sul tavolo dei Ministri dell’Energia europei, riuniti in sessione straordinaria a Bruxelles.
“La crisi energetica iniziata lo scorso autunno è peggiorata nel tempo e ora provoca pressioni inflazionistiche insostenibili che colpiscono duramente le nostre famiglie e le nostre imprese“, sottolineano le 13 capitali per bocca dei loro Ministri dell’Energia, riconoscendo “gli sforzi compiuti” fin qui “dalla Commissione e le misure che ha presentato per affrontare la crisi”. “Dobbiamo tuttavia ancora affrontare il problema più grave di tutti: il prezzo all’ingrosso del gas naturale”, avvertono i governi Ue, suggerendo che il tetto potrebbe “essere progettato in modo tale da garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e il libero flusso di gas all’interno dell’Europa, raggiungendo nel contempo il nostro obiettivo comune di ridurre la domanda di gas”.
“Questo limite – evidenziano – è la priorità e può essere integrato con proposte per rafforzare il controllo finanziario del mercato del gas e sviluppare parametri di riferimento alternativi per la tariffazione del gas in Europa“. I Paesi invitano quindi Bruxelles a presentare una prima proposta informale “in questa direzione” da discutere venerdì, seguita da una iniziativa legislativa “quanto prima”.
Nella sua indicazione iniziale, il Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva suggerito di limitare solo il prezzo del gas russo. Il dibattito si è poi spostato, su impulso di Roma, sull’introduzione di un cap a tutte le importazioni di gas. Nonostante la lunga lista di capitali favorevoli, il sostegno necessario alla proposta ancora manca. Per adottare il provvedimento serve una doppia maggioranza (maggioranza qualificata): almeno 15 Stati membri che rappresentino il 65% della popolazione. E all’appello mancano ancora due dei Paesi con maggior peso demografico: Germania e Francia.