Un satellite non operativo della NASA, lanciato quasi 4 decenni fa, rientrerà tra 8 e 9 gennaio, con un rischio molto basso per le persone.
La NASA, in una prima previsione, aveva dichiarato il 6 gennaio che il satellite Earth Radiation Budget Satellite (ERBS), lanciato nel 1984 e “in pensione” nel 2005, sarebbe rientrato l’8 gennaio, alle 18:40 EST (00:40 ora italiana del 9 gennaio), con una finestra di incertezza di più o meno 17 ore, sulla base dei dati della US Space Force.
Il servizio Space Track della Space Force ha poi aggiornato tale previsione, con un nuovo orario di rientro: le 23:25 EST (05:25 del 9 gennaio ora italiana), con un margine di più o meno 10 ore. Il Center for Orbital and Reentry Debris Studies della Aerospace Corporation ha stimato un rientro alle 22:49 EST (04:49 ora italiana del 9 gennaio) più o meno 13 ore.
La maggior parte del satellite da 2.450 kg brucerà al rientro, ha affermato la NASA, ma alcuni componenti probabilmente sopravvivranno all’ingresso in atmosfera e raggiungeranno la superficie. Le probabilità che i detriti provochino danni a persone sul terreno sono 1 su 9.400, ha stimato l’Agenzia.
Il satellite ERBS della NASA, dal lancio al rientro
ERBS è stato lanciato con lo Space Shuttle Challenger nell’ottobre 1984 per studiare l’equilibrio tra l’energia che la Terra assorbe dal Sole e l’energia che irradia, nonché per monitorare l’ozono nella stratosfera. Destinato a funzionare per due anni, ERBS è andato in “pensione” nel 2005.
La NASA ha lanciato ERBS prima dell’emanazione delle prime linee guida per la mitigazione dei detriti orbitali, avvenuta negli anni ’90. Le attuali pratiche standard del governo degli Stati Uniti, aggiornate l’ultima volta nel 2019, richiedono che i satelliti in orbita terrestre bassa vengano deorbitati non più di 25 anni dopo la fine della loro missione, obiettivo che ERBS rispetterà.