Utopico, giustizialista, fuori dal mondo reale e soprattutto ‘hater’ da sempre. E’ questa la carta d’identità del grillino medio, che nonostante gli evidenti fallimenti di quello che è rimasto del Movimento 5 stelle, continua imperterrito a dare credito a Beppe Grillo & Co. E a proposito di Grillo, l’ultime che arriva dal suo bizzarro blog riguarda i termovalizzatori.
Grillo, che nel corso degli anni si è fatto spesso portavoce di un ambientalistmo talmente utopico da strappare in molte occasioni un sorriso compassionevole, si scaglia per l’ennesima volta contro gli inceneritori. Peccato che tra i paesi sviluppati sia rimasta quasi solo l’Italia a considerarli il male assoluto, fonte di inquinamento e pericolo per la salute. Il leader dei grillini, sul suo blog, si avventa in particolare contro l’efficientissimo e all’avanguardia termovalorizzatore di Copenaghen.
E per avallare le sue teorie fa ricorso a presunte pericolosità del sistema, a pericoli per la salute e, sulla scia del giustizialismo caro al suo movimento, a presunti reati che si potrebbero configurare in caso vi fossere loschi traffici dietro al conferimento dei rifiuti. Ma non che vi sia niente di concreto: sono solo ipotesi di presunti reati. Un processo alle intezioni, insomma. In pratica Grillo ci dice che il mondo non si vede evolvere perché la gente è cattiva.
Termovalizzatori secondo Beppe Grillo
Il blog di Grillo torna ad attaccare il sistema dei termovalorizzatori/inceneritori che producono energia bruciando rifiuti. In un articolo firmato da Francesco della Porta e Stefano Luciani dal titolo “Bruciare rifiuti nei cementifici è un tragico errore” i due manager e consulenti industriali spiegano che “produrre energia bruciando rifiuti era parsa a qualcuno una buona idea, perché risolveva in un colpo solo anche il rincaro dei combustibili fossili. Poi il riscaldamento globale è diventato vero, e tutti abbiamo capito che per ridurre l’emissione di CO2 è indispensabile separare le due questioni: generare energia da fonti rinnovabili, e produrre meno rifiuti“.
I due autori dell’articolo condiviso da Grillo si concentrano in particolare sull’impianto più famoso del continente, quello in funzione nella capitale della Damimarca. “L’inceneritore di Amager Bakke, costruito alla periferia di Copenaghen è uno dei più grandi d’Europa; è stato decantato – si legge sul blog di Grillo – come un capolavoro ambientale: sul suo tetto ospita una pista di sci, attrazione straordinaria per un paese ricco di neve, ma completamente piatto. Amager è anche efficiente: a parità di rifiuti bruciati genera 20% più energia dei suoi concorrenti. In realtà, efficienza e slalom nascondono un grosso equivoco: i rifiuti non sono una risorsa scarsa da sfruttare meglio, bensì un residuo indesiderato delle nostre attività economiche, un danno, un inconveniente, una inefficienza da ridurre. Produrre più energia incenerendo sempre maggiori quantità di rifiuti crea un incentivo perverso che gli economisti hanno battezzato effetto cobra: il governo coloniale inglese in India, preoccupato del gran numero di cobra velenosi in circolazione, offrì una taglia a chiunque ne consegnasse uno morto; col risultato che gli indiani cominciarono ad allevare cobra“.
“Le lobby dei cementieri”
“In Italia, le lobby dei cementieri e dei trafficanti di rifiuti – affermano i due autori – hanno forte influenza sui ministri dell’ambiente, che hanno pensato di risolvere in un colpo solo due problemi: Nel 2013 il ministro Clini ha stabilito per decreto che i rifiuti detti ‘CSS’ sono equiparabili ad una fonte rinnovabile di energia: come insegna Copenaghen, rifiuti se ne producono finché si vuole. Nel marzo 2021 Clini ha ricevuto una condanna a 6 anni per corruzione nell’ambito di progetti di cooperazione ambientale internazionale. Nell’estate 2021, il ministro Cingolani col decreto ‘Semplificazioni’ ha stabilito che i cementifici possono bruciare rifiuti CSS senza obbligo di alcuna valutazione di impatto ambientale. Nel decreto Sostegni Quater del gennaio 2023 si approfitta della crisi dell’approvvigionamento del gas, conseguente alla guerra in Ucraina, per autorizzare genericamente le imprese a sostituire il metano con il ‘CSS’ tramite semplice comunicazione e silenzio assenso“.
“Bruciare rifiuti nel cementificio è molto più dannoso per la salute e per l’ambiente rispetto ad un inceneritore. Infatti, le norme italiane consentono ai cementifici di emettere sostanze inquinanti, come ad esempio NOx, HCl, NH3 e polveri sottili in quantità elevate, mentre i limiti per un inceneritore sono più stringenti e i volumi di emissioni complessive molto inferiori. Un dossier presentato alla Camera dei Deputati lo scorso dicembre ha rivelato che i cementieri preferiscono non chiedere permessi e che nei cementifici – accusa il blog di Grillo – i controlli sono saltuari e sommari“.