Svelato il mistero delle venature di Europa, l’intrigante luna di Giove

Europa è un satellite che desta particolare interesse
MeteoWeb

Le misteriose venature rosse che solcano la superficie ghiacciata di Europa, satellite naturale di Giove, potrebbero essere composte da cristalli di acqua e sale, generati dalla combinazione di freddo e altissime pressioni. E’ quanto emerso da uno studio di un team internazionale guidato dall’Università di Washington: i dettagli sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Europa è un satellite che desta particolare interesse: sotto uno strato di ghiaccio spesso 10 km si trova un oceano di acqua liquida che potrebbe sostenere la vita. Le sonde che finora l’hanno studiato da vicino hanno osservato che la superficie ghiacciata è segnata da lunghe e profonde striature rosse: solo adesso si è scoperto che la colorazione si deve alla presenza di particolari cristalli di sale la cui origine era stata finora un mistero.

Ricostruendo in laboratorio le temperature e la pressione esistente nelle profondità degli oceani di Europa è stato possibile per la prima volta ricostruire l’origine dei cristalli composti da poche molecole di sale e che si sviluppano attraverso una serie di reazioni chimiche finora poco note. Secondo gli autori, i cristalli potrebbero essersi formati a circa una decina di km di profondità sotto i ghiacci e a temperature di -50°C e poi sono stati lentamente spinti verso la superficie.

I ricercatori sperano ora di poter confermare la teoria analizzando campioni del ghiaccio di Europa grazie alle prossime missioni spaziali come Juice, dell’Agenzia Spaziale Europea, il cui lancio è previsto ad aprile.

Sale e acqua sono tra le molecole più note sulla Terra, con le condizioni tipiche del nostro pianeta – ha affermato da Baptiste Journaux, autore dello studio – ma per capire cosa succede nello Spazio dobbiamo osservare i comportamenti di queste sostanze in altri contesti. Nel nostro lavoro, abbiamo scoperto che a basse temperature acqua e cloruro di sodio si uniscono attraverso legami idrogeno, formando un reticolo ghiacciato salato rigido, chiamato idrato“. La scoperta di questo nuovo tipo di ghiaccio salato potrebbe rivoluzionare la Scienza planetaria, ma anche la chimica fisica e la ricerca energetica, dato che gli idrati potrebbero essere utili per l’accumulo di energia. “La struttura che abbiamo scoperto rimane stabile fino a circa -50°C per cui sospettiamo che possa formarsi anche in alcuni luoghi del pianeta caratterizzati da condizioni estreme, come l’Antartide. Nei prossimi step, speriamo di raccogliere o creare campioni sufficientemente ampi da consentire un’analisi approfondita di questo cristallo“.

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