“Sono stupefatto. In quei momenti nessuno sapeva cosa fare, oggi a posteriori sembra sia chiaro tutto. Sentivamo pareri tutti diversi, c’era un medico che diceva che si doveva chiudere e un altro che diceva di no, gli industriali dicevano per carità teniamo aperte le fabbriche… Oggi sembra ci fosse una dottrina precisa, una conoscenza chiara, non capisco come la gente non riesca a ricordare cosa è avvenuto“. Lo ha detto Romano Prodi, intervistato a In mezz’ora in più su Rai 3, a proposito dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione del Covid-19 che vede indagati, tra gli altri, l’allora premier Giuseppe Conte e l’allora ministro della Sanità Roberto Speranza.