E’ in corso in Calabria, in particolare in alcune aree dell’Aspromonte, il primo grande studio clinico con oltre 500 pazienti. La Fondazione Valter Longo ha iniziato la fase di arruolamento dei pazienti e ha invitato la popolazione a partecipare a questa importante indagine che ha attratto l’attenzione di tutto il mondo: l’obiettivo è testare l’efficacia della Dieta della Longevità come “Jolly terapeutico” per la prevenzione dei principali fattori di rischio, incidenza e progressione di alcune tra le più importanti patologie croniche e non trasmissibili, come diabete, cancro, malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
“Lo studio ha preso avvio a inizio anno, per cui è stata appena avviata la somministrazione delle due diete investigate, la Dieta Mima Digiuno e la Dieta della Longevità, presenti nei gruppi di trattamento e date informazioni dettagliate sui rispettivi piani dietetici. Al gruppo di controllo invece, viene chiesto di non apportare modifiche al proprio stile di vita, durante il corso dello studio,” ha spiegato ai microfoni di MeteoWeb la dott.ssa Romina Inès Cervigni, biologa nutrizionista, Responsabile Scientifico della Fondazione Valter Longo Onlus.
La Dieta della Longevità descritta dal Prof. Longo “è un tipo di alimentazione che unisce le ricerche scientifiche ai cibi anticamente presenti sulle tavole delle persone più longeve,” ha sottolineato l’esperta. “E’ una dieta a base vegana con aggiunta di pesce 2-3 volte a settimana, scegliendo pesce con il più basso contenuto di mercurio; la maggior parte del consumo delle proteine proviene da verdure e legumi e solo una parte dal pesce; i grassi vegetali monoinsaturi e polinsaturi sono predominanti e sono ammesse quantità molto basse di grassi saturi e trans animali; la fonte di carboidrati complessi proviene da verdure, cereali integrali e legumi; e un aggiunta di vitamine, minerali e grassi EPA, DHA (Omega3); il cibo dev’essere selezionato tra le pietanze tradizionali mangiate dai nostri nonni e dev’essere consumato entro le 12 ore al giorno“.
L’arruolamento, ha proseguito la biologa nutrizionista, “è ancora in corso e tale periodo durerà 12 mesi. I pazienti saranno seguiti per 6 mesi dall’ingresso nello studio clinico. Prima dell’arruolamento formale, i pazienti interessati a partecipare vengono sottoposti a una procedura di pre-screening. Criteri di inclusione ed esclusione, come età, sesso, eventuali malattie, aiutano a stabilire l’eleggibilità del paziente. Una volta che la procedura di screening ha stabilito che il paziente soddisfa i criteri di inclusione, questi viene sottoposto a visita nutrizionale da parte della Dott.ssa Antonella Pellegrino, presso il punto Longevità in Calabria. Qui il paziente riceve tutte le informazioni sulla sua partecipazione allo studio“.
Il personale scientifico di Fondazione Valter Longo valuterà l’aderenza dei partecipanti, eventuali segni e sintomi di eventi avversi e risponderà a qualsiasi domanda dei partecipanti.
Per partecipare volontariamente e gratuitamente allo studio, ,parte di un progetto bandito dal Comune di Varapodio, si può scrivere a varapodio@fondazionevalterlongo.org, tel. +39 350 95 22377 oppure visitare la pagina https://www.fondazionevalterlongo.org/studio-clinico-della-fondazione-valter-longo/
Quali sono gli obiettivi dello studio?
L’obiettivo dello studio “è determinare gli effetti di due diversi interventi dietetici: la Dieta Mima Digiuno da sola o in combinazione con la Dieta della Longevità, sulla composizione corporea, sulla percentuale di massa grassa, sui fattori di rischio di malattia, così da migliorare la salute della comunità che intende partecipare allo studio,” ha spiegato la nutrizionista.
Perché proprio la Calabria?
Il Prof. Longo ha scelto la Calabria “in quanto quest’area presenta un numero elevato di centenari e ciò ha suggerito che la corretta alimentazione ed uno stile di vita attivo, tipico di queste persone, ha avuto un ruolo importante nel far raggiungere un record di longevità,” ha dichiarato la dott.ssa Cervigni.
“Allo stesso tempo però, sempre in quest’area, si è creata una situazione allarmante, perché diversi dati stanno evidenziando un crescente aumento di persone meno attente a seguire un’alimentazione corretta e uno stile di vita sano, con un conseguente aumento di casi di patologie come obesità ipertensione, diabete, cancro, ecc. Con questo studio clinico quindi, si vuole cercare di riportare questi luoghi ai primati di longevità,” ha concluso l’esperta.