È in corso al Ministero dei Trasporti ed infrastrutture un incontro tra il ministro Matteo Salvini ei presidenti delle Regioni Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani. Sul tavolo c’è il dossier Ponte sullo Stretto, che oggi pomeriggio sarà in Consiglio dei Ministri per la storica approvazione del decreto legge.
Riguardo una preoccupazione sulla sismicità della zona dello Stretto di Messina, in riferimento al progetto del Ponte, “Il tema non è questo o dalla Sicilia dovremmo compiere un esodo di massa: è affidarsi alla buona e avanzata ingegneria che ritiene che quella infrastruttura, se flessibile, può benissimo resistere alle sollecitazioni sismiche”, risponde il ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, Nello Musumeci. “In tanti posti sono state costruite opere anche molto più ardite, affidiamoci ai tecnici“, aggiunge.
Sul tema del rischio sismico, il Ponte sullo Stretto ha già incassato l’OK tecnico anche di INGV e protezione civile. I massimi rappresentanti dei due enti, infatti, in alcune interviste hanno chiarito che la sismicità della zona non è un problema che può impedire la realizzazione del Ponte, e che ci sono le competenze e le capacità tecnologie, “soprattutto tra gli ingegneri italiani“, per realizzare un Ponte assolutamente sicuro nonostante i forti terremoti che possono colpire l’area. Le parole di Carlo Doglioni, presidente INGV, e quelle di Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, confermano quella che è una banalità tecnica (altrimenti come starebbero in piedi grandi ponti sospesi in Turchia, Giappone o California?) ma che molto spesso viene utilizzata in modo ideologico e strumentale dagli oppositori del Ponte sullo Stretto di Messina.