Grande attesa per il Consiglio dei Ministri che oggi pomeriggio approverà il decreto legge sul Ponte sullo Stretto di Messina. Si registra grande entusiasmo in queste ore confermato dalle dichiarazioni dei componenti dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, per quello che è un appuntamento storico. “I tempi di realizzazione tecnica del Ponte sullo Stretto di Messina sono di un quinquennio, ma il Paese deve crederci, non possono farlo da soli né il ministero né il governo, ci vuole un moto d’orgoglio come c’è stato sul ponte a Genova“. Lo ha detto il viceministro per i Trasporti e le Infrastrutture Edoardo Rixi, alla presentazione di Qn mobilità, nuovo supplemento mensile e nuovo canale online di Qn Quotidiano Nazionale dedicato al mondo della mobilità in ogni suo aspetto, con grande spazio anche per la mobilità verde.
“Il decreto per il Ponte c’è, si ripartirà dalle autorizzazioni già ottenute nel 2012 relative ai raccordi ferroviari e stradali – ha aggiunto -. Rimetteremo in vita il piano per quell’opera, aggiornandolo, così da essere in grado di fare una cantierizzazione più veloce“. Per Rixi, “riuscendo a realizzare un’opera come quella, tra l’altro in un’area particolarmente complessa dove intervenire, cambieremmo a livello internazionale la percezione del nostro Paese“. E’ chiaro “che è una sfida e anche un rischio per il governo e per chi si espone, ma quale azienda che vuole migliorare non rischia. Se ancor prima di partire riteniamo di non riuscirci saremo marginalizzati“.
Il collegamento tra la Sicilia e la Calabria “è un fatto importante“, il ponte sullo stretto “è nel programma di governo” del centrodestra. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, rispondendo alle domande dei giornalisti sul decreto che approda oggi in Consiglio dei ministri.
“Alleluia, finalmente, con il Ponte sullo Stretto e la delega fiscale” in Cdm “oggi è una giornata d’oro per Forza Italia, visto che noi chiediamo la riforma del fisco, con meno tasse, da quando siamo nati e il Ponte è un’opera qualificata che sosteniamo da sempre“. Lo dice il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Alessandro Cattaneo, parlando con i cronisti nei pressi di Montecitorio. “Ai critici dico che sappiamo cosa è successo nel non farlo il Ponte sullo Stretto: niente nel migliore dei casi, ma la Sicilia non ha colto le occasioni che quell’opera infrastrutturale le avrebbe dato – aggiunge -. I governi Berlusconi di inizio anni 2000 hanno realizzato due grandi opere: l’alta velocità, che collega l’ Italia e che oggi tutti apprezzano ed è guardata nel mondo come esempio, e il Mose, che ha salvato Venezia. La terza opera era il Ponte: non averla fatta è stata un’occasione aperta persa, quindi oggi colmiamo questo gap“.
“Grazie alla determinazione del Premier Meloni, del ministro Salvini e alla squadra dei Ministri al Governo, è destinato a diventare realtà il sogno di generazioni di siciliani di avere un collegamento stabile tra l’Isola e il Continente. Con un decreto-legge viene posta la prima pietra giuridica di un’infrastruttura destinata a segnare in positivo lo sviluppo futuro della Sicilia, che dall’Unità d’Italia ha pagato lo scotto di un ormai inaccettabile isolamento fisico dal resto della Nazione. anacronistici pregiudizi di chi si è opposto con ogni mezzo al Ponte sullo Stretto, avanzando le scuse più incredibili per bloccare un’opera di avanguardia ingegneristica e innovativa che susciterà anche l’interesse e la curiosità di milioni di turisti e visitatori di tutto il mondo. Un fatto concreto di eccezionale valenza con un rigido cronoprogramma di un Ponte che verrà realizzato in parallelo al nuovo sistema ferroviario interno all’isola, che proprio in questi giorni ha ricevuto il via libera dal sistema bancario Europeo. Due colpi assestati dal Governo centrale a favore dello sviluppo, che lasciano ben sperare il popolo siciliano che per troppi anni ha dovuto subire le chiacchiere di chi, invece, voleva relegare la Sicilia e il Sud al perenne sottosviluppo“. Lo affermano i parlamentari siciliani di Fratelli d’Italia, i senatori Ella Bucalo, Salvo Pogliese, Raoul Russo, Salvo Sallemi, i deputati Luca Cannata, Francesco Ciancitto, Eliana Longi, Manlio Messina, Carolina Varchi, a ridosso dell’approvazione del decreto-legge sul Ponte sullo Stretto da parte del Consiglio dei Ministri.
“Il chiasso che in Italia è stato fatto per decenni sulla realizzazione di un ponte di 3 km, quello sullo stretto di Messina, ha ridotto la nostra nazione ad appendice d’Europa. Dalla sua inaugurazione in poi l’Italia potrà più facilmente essere considerata piattaforma logistica permanente, cerniera con l’Asia e sua prima porta d’accesso. Una ricchezza gigantesca che ci è stata fin qui preclusa da coloro che l’hanno di fatto spinta verso i porti del nord Europa, farneticando sul fatto che la Sicilia non avrebbe infrastrutture per i movimenti interni e quindi sarebbe inutile partire da quelli esterni“. Lo dichiara in una nota il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia. “Anche un bambino capirebbe che sarà proprio il ponte sullo stretto a imporre la realizzazione delle infrastrutture interne. Mi auguro che nell’arco di cinque anni la modernizzazione della mobilità targata Meloni si possa compiere“.
Intanto Webuild, capofila del contraente generale Eurolink, sta volando in borsa: oggi registra un +13,43%, record assoluto per tutti i titoli di Piazza Affari.