“Si vedeva anche dai video ma vederlo con i propri occhi è diverso. La situazione è molto complessa e ci sono varie emergenze diverse. Adesso quello che per me è molto importante è che si fermi il maltempo. Quello che ho trovato è che è una situazione in cui c’è bisogno di molto lavoro. Però ho anche trovato cittadini molto orgogliosi, che stavano al lavoro e che dicevano: ‘Ci rimettiamo in piedi’. Ho trovato tantissimi ragazzi giovanissimi che arrivavano dappertutto per dare una mano. Mi sono commossa e ho trovato molta gente commossa. L’Italia tira fuori il suo meglio in situazioni come queste. È stata una tragedia ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere forti, e quindi può essere anche un’occasione per dimostrare quanto l’Italia sappia essere concreta“. Così il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti dopo l’incontro alla Prefettura di Ravenna e la visita nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione.
“Adesso il nostro compito è quello di garantire risposte immediate“. Per affrontare le conseguenze dell’alluvione “il governo c’è, ci sono anche gli altri livelli istituzionali, c’è qui un livello di collaborazione che è molto prezioso in una situazione come questa. C’è un Consiglio dei Ministri convocato per martedì – ha aggiunto Meloni -. C’è tutta la giornata di domani per ottimizzare provvedimenti. Per questo volevo venire domenica” nelle zone colpite dall’alluvione, “perché domani posso passare la giornata insieme ai Ministri che sono già al lavoro e che intanto mi mandano le loro iniziative e le loro idee su tutto quello che si può fare. Ho parlato con il Presidente della Regione Bonaccini, con i sindaci e la Protezione Civile per capire quali possono essere le cose prioritarie. Una stima dei danni oggi è difficile, di sicuro serviranno molte risorse”.
“Nelle prossime ore chiaramente stanzieremo altre risorse che sono però per l’emergenza. Il Fondo europeo di solidarietà è uno dei fondi che possono essere utilizzati. I primi provvedimenti – ha spiegato Meloni – servono a stanziare le risorse che servono per l’emergenza e servono a fare tutti i provvedimenti per esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte, per rafforzare la burocrazia per quello che serve qui ma per fermare tutti gli adempimenti che le persone, le aziende non possono portare avanti. Dopo di che bisogna lavorare sugli indennizzi, sulla ricostruzione, ma questo richiede una stima completa e va fatto anche un lavoro che riguarda la semplificazione delle procedure”. “Capire come facciamo a concentrare tutte le risorse di cui disponiamo in quelli che sono tantissimi livelli istituzionali e cercare di concentrale per spendere subito quello che possiamo spendere. Poi martedì – ha annunciato Meloni – incontreremo di nuovo il Presidente Bonaccini e le varie rappresentanze economiche territoriali e anche da loro cercheremo di farci raccontare quali sono le cose più urgenti. Bisogna lavorare giorno per giorno ma ci siamo”.
“Vengo dal G7 e indipendentemente dal G7, dove pure c’è stata grande disponibilità e grande solidarietà, sono i moti i colleghi che mi hanno scritto in questi giorni per dire “se serve qualcosa noi ci siamo”, per cui nelle prossime ore cerchiamo di ottimizzare anche questa disponibilità Noi abbiamo – ha rivendicato il Premier – una Protezione Civile straordinaria, al G7 il Presidente del Fondo monetario internazionale davanti ad una serie di leader ha detto l’Italia ha una delle Protezioni Civili migliori del mondo se non la migliore del mondo”.
Bonaccini: “lavorare insieme, spero Stato e Governo siano al nostro fianco”
“Dobbiamo lavorare insieme, serve all’Emilia Romagna e serve all’Italia. Questo è un vero e proprio terremoto“. Così il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini parlando con i giornalisti dopo il vertice in Prefettura a Ravenna con il Premier Giorgia Meloni. “Adesso c’è da tirare via il fango – sottolineato Bonaccini – perché ora il sole è nostro alleato, ma i fanghi rischiano di creare cemento”. Dopo il terremoto del 2012 “abbiamo ricostruito tutto, mi auguro, voglio sperare, che lo Stato e il Governo ci staranno a fianco perché noi non vogliamo lasciare da sola nessuna persona, dal primo all’ultimo. Vogliamo ripartire. E credo che ci meritiamo questa attenzione perché pochi mesi fa ci è stato chiesto dallo Stato di realizzare le procedure per il secondo rigassificatore. L’Italia ha chiesto a Ravenna e all’Emilia Romagna di dare una mano, in 120 giorni, e abbiamo detto sì. Adesso abbiamo bisogno noi e sono sicuro che ci diranno di sì”, ha continuato Bonaccini.
“La prima cosa sono gli adempimenti fiscali da prorogare, da rinviare, da bloccare: mutui, la tutela dei diritti dei lavatori, tra cui i tanti stagionali. Poi la seconda saranno i rimborsi per tutti i danni privati a famiglie, imprese e cittadini. C’è gente che ha perso tutto per l’acqua che è entrata in casa o nella propria impresa. E quindi come per il terremoto, avremo bisogno di rimborsi al 100%. E poi la ricostruzione materiale di ciò che di infrastrutturale ha ceduto. Abbiamo oltre 600 strade interrotte, alcune distrutte, e oltre 300 frane attive”, ha aggiunto Bonaccini. “Poi abbiamo bisogno di procedure speditive commissariali per fare le cose che servono: nelle notti precedenti, ad esempio, abbiamo fatto un’ordinanza per poter raccogliere e spostare i fanghi e i detriti derogando tutto il possibile, per permettere di farlo in fretta – ha aggiunto Bonaccini – ora c’è da tirar via il fango: il sole è nostro alleato ma sui fanghi rischia di creare cemento, se non viene tolto presto. Noi siamo una terra fatta così: ci lamentiamo poco e ci rimbocchiamo le maniche”.
Bonaccini ha poi annunciato che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visiterà le zone alluvionate dell’Emilia Romagna “nei prossimi giorni“.
Musumeci: “Meloni nei luoghi alluvionati conferma l’attenzione del Governo”
Il Governo “sta facendo tutto il possibile, assieme al nostro Sistema nazionale di Protezione Civile, per alleviare i disagi determinati da questa ennesima tragedia. E la presenza stamane del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui luoghi dell’alluvione è la conferma di quanta vicinanza ci sia alle popolazioni così duramente colpite“. Lo ha detto il Ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare Nello Musumeci. “Si lavora senza tregua per liberare i centri abitati e le aziende dalla gran quantità d’acqua ancora giacente. Anche per questo – ha proseguito – abbiamo chiesto alla struttura della Protezione Civile dell’Unione europea di mettere a disposizione due potenti idrovore, che si aggiungono alle nostre già operative”. “Al tempo stesso – ha aggiunto -, appena arriverà dalla Regione la documentazione richiesta, avanzeremo alla Commissione europea la istanza per attingere al Fondo di solidarietà”.
Maltempo, ricostruzione Emilia Romagna: le richieste al Governo
Le forze economiche e sociali dell’Emilia Romagna, insieme alla Regione, unite per affrontare la fase di emergenza dell’alluvione e per impostare le condizioni della ripartenza e della ricostruzione. Unità d’intenti messa nera su bianco in un documento (‘dichiarazione congiunta’) che è stata sottoscritta dalla Regione Emilia Romagna e le associazioni di impresa e i sindacati, le professioni, il Terzo settore, gli istituti bancari, le organizzazioni firmatarie del Patto per il Lavoro e per il Clima, per la gestione dell’emergenza, l’assistenza alla popolazione, la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emiliano-romagnolo colpito dall’alluvione. Documento che sarà portato all’attenzione del Governo nell’incontro di martedì 23 maggio che il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, avrà con il Premier Giorgia Meloni insieme alle parti sociali emiliano-romagnole.
Il tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima dovrà essere la sede di confronto sulle principali decisioni da assumere per la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emiliano-romagnolo colpito. Prioritariamente si è condivisa la necessità di una tempestiva nomina del Commissario straordinario per la ricostruzione in piena continuità con la gestione dell’emergenza ma anche la costituzione di un Comitato Istituzionale e di indirizzo e di una struttura tecnica dedicata, sulla base dell’esperienza maturata a seguito del terremoto del 2012. E in realtà, già nella giornata di ieri, il Presidente Bonaccini ha emanato un’ordinanza per impostare la prima governance della gestione, in qualità di commissario per l’emergenza. Necessario anche l’accesso alle risorse del Fondo di solidarietà dell’Unione europea per sostenere le attività connesse all’erogazione dei servizi pubblici, ripristino delle infrastrutture, primi soccorsi alla popolazione colpita. E inoltre, anche l’individuazione di misure di semplificazione amministrativa e procedurale per la ricostruzione. Inoltre, conclusa la fase di prima emergenza, valutare insieme ai Comuni l’individuazione di ulteriori azioni a loro supporto in merito ad esempio a sospensione mutui, deroghe a scadenze PNRR, assegnazione di personale tecnico amministrativo.
Si è condivisa, quale obiettivo strategico, la necessità di definire un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio. Superata la prima fase emergenziale ancora in atto e conclusa la rilevazione e la stima dei danni, occorrerà agire ricorrendo a nuovi strumenti di programmazione e pianificazioni, anche straordinari, realizzando un Piano per la ricostruzione, la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio a contrasto del dissesto idrogeologico, con particolare riferimento alle frane e al reticolo idrografico. Tra le richieste condivise quella della sospensione dei termini per gli adempimenti tributari e contributivi, così come quella dei processi civili, penali, amministrativi e tributari, il rinvio delle udienze e la sospensione dei termini di comunicazione e notifica degli atti. Il blocco dei mutui, riconosciuto nelle scorse settimane per le aziende colpite dal maltempo di inizio maggio alle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena, andrà ora esteso anche a Rimini. Proprio in queste ore, peraltro, la Regione ha provveduto a stilare un elenco completo dei centri più colpiti a cui assicurare queste misure di sospensione.
Sarà infine necessario mettere a disposizione dal sistema bancario regionale risorse per la liquidità immediata delle imprese, anche in raccordo con i consorzi fidi regionali. Chiesto anche che siano riprese, anche in modalità a distanza, le attività formative e, in raccordo con l’Ufficio Scolastico Regionale, quelle didattiche. Sul versante delle infrastrutture stradali e ferroviarie, dopo il punto svolto ieri col ministro Salvini, si chiede di mettere in campo le risorse necessarie per garantire l’accessibilità al territorio, anche per la ripresa delle attività economiche. Sul fronte della liquidità, viene richiesto di attivare un fondo di garanzia in favore delle micro, piccole e medie imprese ubicate nei territori colpiti dagli eventi calamitosi e che abbiano subito danni. Mentre, a favore dei lavoratori dovranno essere attivati gli strumenti ordinari di assistenza e gli ammortizzatori sociali necessari, con una misura specifica per i lavoratori avventizi impiegati in agricoltura, nonché per i lavoratori stagionali, indipendenti e autonomi.
Chieste infine misure per il ripristino o il ristoro dei danni da movimenti franosi a immobili, attività economiche e terreni agricoli, nonché il ripristino del reticolo della bonifica. Dovrà essere definito un piano di ristori economici e stanziate adeguate risorse per il supporto a famiglie e imprese colpite dagli eventi calamitosi, così come la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa, a uso produttivo e per servizi pubblici e privati. Contributi anche a favore della delocalizzazione temporanea delle attività danneggiate al fine di garantirne la continuità produttiva, ed anche a favore delle attività produttive, industriali, agricole, zootecniche, agroindustriali, commerciali, artigianali, turistiche, professionali e di servizi ivi comprese quelle relative agli enti non commerciali e alle organizzazioni, fondazioni o associazioni aventi sede o unità produttive nei comuni interessati dagli eventi calamitosi che abbiano subito gravi danni a beni mobili e scorte.
Necessari contributi per i danni alle strutture adibite ad attività sociali, ricreative, sportive e religiose; e agli edifici di interesse storico-artistico. Contributi anche a soggetti che abitano in locali sgombrati dalle competenti autorità per gli oneri sostenuti conseguenti a traslochi e depositi, nonché delle risorse necessarie al reperimento di alloggi temporanei.