Etna, incremento del tremore vulcanico nel cratere di Sud-Est

Registrato un repentino incremento dell'ampiezza media del tremore vulcanico, portandosi su valori alti, nel cratere di Sud-Est dell'Etna
MeteoWeb

L’Etna torna di nuovo a far parlare di sé, dopo l’esplosione avvenuta il 14 maggio scorso. A partire delle 12.10, infatti, le reti di monitoraggio hanno registrato un repentino incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico portandosi su valori alti, dove tuttora permane. Lo rende noto L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, di Catania. Le localizzazioni del centroide delle sorgenti sono nell’area del cratere di Sud-Est, a una quota di 2,7 chilometri sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è bassa, tuttavia il numero degli eventi potrebbe essere sottostimato a causa del forte vento.

L’INGV-OE sottolinea che a “causa della copertura nuvolosa, che insiste nella zona sommitale del vulcano, non è possibile effettuare osservazioni vulcanologiche tramite la rete di video sorveglianza” e che “la simulazione dell’eventuale dispersione del plume vulcanico indica una direzione verso i quadranti orientali”.

Gli esperti hanno evidenziato nei giorni scorsi che si prevede un nuovo parossismo nelle prossime settimane.

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