Orsi, Fugatti: “Sorpresi dalla decisione del Tar sull’abbattimento JJ4”

Le parole di Fugatti in seguito la decisione del Tar: "Non nascondiamo la nostra sorpresa, credevamo di aver superato le perplessità del giudice"
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“Prendiamo atto della decisione del Tar, che ha voluto incidere in maniera sostanziale nella sfera di valutazione amministrativa che compete alla Provincia. Auspichiamo che le nostre istanze possano essere finalmente accolte in udienza. Non nascondiamo la nostra sorpresa, che è la sorpresa della comunità trentina: attraverso la documentazione fornita al Tar, credevamo di aver superato le perplessità del giudice, ma evidentemente così non è stato”. Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti commenta la decisione del Tar di Trento di sospendere la nuova ordinanza di abbattimento dell’orsa Jj4, ritenuta responsabile della morte del runner 26enne Andrea Papi.

Nel proprio decreto, il presidente del Tar si esprime anche su questioni relative alla gestione dei grandi carnivori quali l’ampliamento dell’area faunistica del Casteller e la soluzione dei cosiddetti corridoi faunistici per diffondere gli orsi anche nella parte orientale del Trentino. Soluzione che – secondo il Tar – “non risolverebbe, bensì aggraverebbe l’attuale problema determinato dall’incontestabile eccedenza del numero di orsi rispetto alla sostenibilità propria di un contesto ampiamente antropizzato”. Dato che, spiega la Provincia, dopo la cattura JJ4 è custodita al Casteller, il contenuto delle ordinanze su cui era atteso il pronunciamento del Tar il prossimo 11 maggio è venuto meno.

Per questo motivo, con ogni probabilità il contenzioso si concentrerà sul solo ultimo decreto che prevede l’abbattimento del plantigrado. L’Amministrazione provinciale, come richiesto dal Tribunale amministrativo, fornirà entro l’11 maggio a mezzogiorno le relazioni su modalità, costi e misure di sicurezza relative al trasferimento degli orsi problematici DJ3 e M57, attualmente custoditi rispettivamente in Germania e in Ungheria. Ulteriori richieste sono state inoltrate invece al ministero dell’Ambiente.

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