È ancora tanta l’euforia per lo sbarco dell’India sulla Luna, realizzato nell’ambito della missione Chandrayaan-3. Il Primo Ministro Narendra Modi è tornato a parlare dell’impresa, realizzata il 23 agosto, elogiando gli scienziati dietro la missione che ha reso l’India il 4° Paese a compiere un allunaggio e il primo a farlo nell’area del polo sud lunare, in gran parte inesplorato. Il basso budget utilizzato dall’India per lo sbarco sulla Luna è un modello per altri Paesi che aspirano a sviluppare i propri programmi spaziali, sostiene Modi.
“La regione che la nostra missione esplorerà aiuterà ad aprire nuove strade per le missioni lunari di altri Paesi”, ha detto Modi allo staff della missione presso la sede dell’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO) a Bangalore. “Questo non solo svelerà i misteri della Luna, ma aiuterà anche a risolvere le sfide della Terra”. Modi ha elogiato gli scienziati per aver imparato dal fallimento della precedente missione (Chandrayaan-2) e per essere stati implacabili nel perseguimento della missione sulla Luna. “Rendo omaggio al vostro duro lavoro, pazienza, perseveranza e passione“, ha detto.
Il programma spaziale dell’India
L’India ha un programma spaziale a budget relativamente basso, ma che è cresciuto considerevolmente in dimensioni e slancio da quando ha inviato per la prima volta una sonda in orbita attorno alla Luna nel 2008. Chandrayaan-3 ha un costo di 74,6 milioni di dollari, molto inferiore a quello di molte missioni di altri Paesi e a testimonianza della frugale ingegneria spaziale dell’India. Secondo gli esperti, l’India può mantenere bassi i costi riuscendo ad adattare la tecnologia esistente e grazie all’abbondanza di ingegneri altamente qualificati che guadagnano meno dei loro colleghi stranieri.
L’ISRO dovrebbe lanciare una missione con equipaggio di tre giorni nell’orbita terrestre entro il prossimo anno. Prevede, inoltre, una missione congiunta con il Giappone per inviare un’altra sonda sulla Luna entro il 2025 e una missione orbitale su Venere entro i prossimi due anni.