Terremoto Marocco, la Farnesina monitora l’evolversi della situazione

Terremoto Marocco, le indicazioni della Farnesina: “gli Italiani segnalino le emergenze ai numeri dedicati”
MeteoWeb

Nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre, un violento terremoto ha colpito il Marocco nella Regione dell’Atlante. L’Ambasciata di Rabat e il Consolato Generale di Casablanca, insieme all’Unità di Crisi e al Consolato Onorario di Marrakech, – si legge in una nota della Farnesina – si sono sin da subito attivati per fornire assistenza, in stretto contatto con le autorità marocchine, ai connazionali presenti nell’area interessata dal sisma. Il vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, è stato tenuto costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione sin dai primi momenti.

Invito gli italiani attualmente presenti nel Paese e non in possesso di biglietto aereo a evitare di dirigersi all’aeroporto di Marrakech, stante la congestione dello scalo, dove è in ogni caso operativa una cellula del Consolato Onorario di Marrakech raggiungibile al numero telefonico +21 2666342080. Per chi avesse necessità di rientrare immediatamente in Italia suggerisco di verificare anche i voli in partenza dagli Aeroporti di Rabat e Casablanca, regolarmente operativi”.

Nel ribadire la vicinanza del governo italiano al popolo marocchino colpito dal sisma, il vicepremier ha confermato la disponibilità della Protezione Civile italiana, in raccordo con la Protezione Civile dell’Unione Europea, a fornire tutto il supporto possibile alle autorità marocchine, ove richiesto. La Farnesina continua a monitorare attentamente l’evolversi della situazione ed esorta i concittadini presenti nel Paese a segnalare eventuali emergenze o difficoltà all’Ambasciata di Rabat (tel: +21 2537219730, cell. +212661221324), al Consolato Generale di Casablanca (tel: +21 2522437070, cell. +212661217332) e all’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (tel: +39 0636225).

La macchina di soccorso italiana “è assolutamente pronta” a supportare il Marocco, ha detto Tajani, intervenuto a Speciale TG4, confermando che tutti gli italiani nella zona colpita dal sisma sono stati contattati. “Ho sentito più volte oggi l’ingegner (Fabrizio) Curcio – che è il capo della nostra Protezione Civile – e come ha detto il Presidente del Consiglio e come ho ribadito, la nostra macchina di soccorso è assolutamente pronta, serve soltanto che il Marocco richieda l’intervento o direttamente o attraverso la Protezione Civile europea“, ha detto il Capo della diplomazia italiana. “Fino ad ora non è arrivata la richiesta di soccorso, ma qualora dovesse arrivare siamo pronti a operare immediatamente”.

Tajani ha confermato che “sono circa 200 gli italiani che erano nell’area del terremoto la scorsa notte: sono stati tutti contattati sia dall’ambasciata italiana a Rabat sia dal consolato d’Italia a Casablanca sia dal console onorario a Marrakech. L’Unità di crisi del Ministero degli Esteri è in contatto e c’è un numero speciale al quale chiedere informazioni. Sul sito del Ministero degli Esteri c’è da cercare ‘Viaggiare sicuri’, vedere la situazione in Marocco per avere tutte le informazioni necessarie. Tutti coloro che intendono rientrare in Italia e hanno un biglietto con un volo che parte oggi da Marrakech e hanno quindi il biglietto già fatto, possono partire dall’aeroporto di Marrakech. All’aeroporto di Marrakech c’è un desk organizzato dal nostro consolato, dove c’è il console onorario a Marrakech con un suo assistente che dà indicazioni sul da farsi a tutti i nostri connazionali. Chi non ha il biglietto è inutile che vada all’aeroporto di Marrakech: vada all’aeroporto o di Casablanca o di Rabat, perché da lì partono anche gli aerei per l’Italia. A Marrakech non ci sono più aerei perché è tutto pieno, se non si ha il biglietto già pronto è inutile andare”.

Le notizie “che abbiamo sono confortanti per i nostri concittadini“, ha sottolineato Tajani. “Ma ripeto che l’Unità di crisi del ministero degli Esteri con il suo numero risponde 24 ore su 24; in più l’ambasciata italiana a Rabat, il consolato a Casablanca e il console onorario a Marrakech rispondono alle richieste di informazioni da parte dei cittadini italiani”.

Le testimonianze degli italiani: “giù minareti e terrazze”

Oggi qui è tutto un via vai di sirene di ambulanze ed elicotteri che volano nel cielo sopra di noi, ma siamo chiusi in albergo e attendiamo notizie per poter ripartire. È stata un’esperienza terribile“. È la testimonianza, raccolta dal Messaggero Veneto, di Elena Stefani, che in queste ore si trova a Marrakech, chiusa in albergo, assieme a una ventina di friulani. Stefani, residente a Codroipo (Udine), è team leader di zona della Vorwerk, multinazionale che commercializza elettrodomestici, ed era in Marocco per una convention. Il gruppo ora “sta bene” ma ieri sera, quando la terra ha tremato, ha vissuto momenti di terrore.

Eravamo appena tornati da una passeggiata serale nel suk della città – ha raccontato Stefani – poi un certo punto, all’improvviso ma senza nessun boato, la terra ha cominciato a tremare, sempre più forte. Abbiamo visto aprirsi le crepe sui muri dell’hotel dove alloggiamo e allo stesso tempo il cielo annerirsi per la presenza di migliaia e migliaia di uccelli“. Stefani ha poi ricordato che all’epoca del terremoto in Friuli, il 6 maggio del 1976, “ero piccola e i ricordi sono lontani, ma quello che ho vissuto qui a Marrakech, secondo me, è stato peggiore del disastro del Friuli“. Riferendo di alcuni del gruppo rientrati in albergo più tardi – “hanno raccontato che hanno visto cadere le terrazze panoramiche dove i turisti vanno ad ammirare il tramonto e che è crollato anche un minareto” -, la donna ha poi aggiunto che “per lo spavento tutti noi la notte scorsa abbiamo dormito a bordo piscina, nei lettini da spiaggia”. Il rientro in Italia del gruppo era programmato per domani. “I nostri responsabili nazionali stanno facendo tutto il possibile per noi. Intanto questa notte dormiremo ancora a bordo piscina: nelle stanze, che sono lesionate, non torneremo sicuramente”.

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