“L’INGV e il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile seguono 24 ore su 24 l’evolversi della situazione nella zona epicentrale dove, come ormai è noto, oltre a uno spavento generale, si registrano crolli di cornicioni e lesioni in alcuni edifici”. Lo ha detto all’Adnkronos Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare in merito alla scossa di terremoto che ha colpito al confine tra la Toscana e l’Emilia Romagna. “Si tratta di un sisma particolarmente avvertito, considerata la sua potenza, ad alcune decine di chilometri a nord di Firenze tra il capoluogo della Toscana e Forlì. Si tratta di un’area dell’Appennino particolarmente vulnerabile, tenuto conto che nell’ultimo ventennio si sono già registrati sette eventi sismici significativi – ha sottolineato Musumeci -. Non conosciamo purtroppo la storia dei terremoti di quest’area, se non per lo spazio compreso negli ultimi due secoli, ma dall’attività registrata in questi anni, sembra evidente che quest’area a cavallo tra Toscana e Emilia Romagna debba essere tenuta sotto sorveglianza”.
“Mi auguro che i Presidenti delle due regioni vogliano disporre una verifica statica e strutturale delle infrastrutture strategiche: penso a ponti delle principali arterie stradali, di edifici adibiti a municipio e prefettura, gli edifici sacri abitualmente frequentati, le scuole e gli ospedali – ha concluso Musumeci – Sono i cosiddetti punti caldi, quelli che debbono necessariamente resistere, per la funzione che svolgono, a sollecitazioni sismiche anche superiori a magnitudo 5-6″.