Grande spettacolo oggi nel cielo del Sud Italia grazie al pullulare dei Cirri, nubi tra le più affascinanti e spettacolari, noti anche come “I Velieri del Cielo” e riprodotti nelle più grandi opere d’arte pittoriche della storia.
I cirri sono un tipo di nube che appartiene alla famiglia delle nubi alte, note per la loro caratteristica forma filiforme o a ciuffi, simili a delicati fili di cotone. Queste nubi sottili e eteree, solitamente percepibili a un’altitudine che varia dai 6.000 ai 12.000 metri di altezza, giocano un ruolo cruciale nel sistema climatico della Terra. Nonostante la loro apparente fragilità, i cirri sono un indicatore significativo dei cambiamenti atmosferici e possiedono una composizione unica che merita attenzione.
Oggi, infatti, stanno interessando gran parte del Centro/Sud Italia proprio anticipando il brusco peggioramento del tempo in arrivo nei prossimi giorni.
Composizione e formazione dei Cirri
A differenza delle nubi più basse, che sono costituite prevalentemente da goccioline d’acqua, i cirri sono formati da piccoli cristalli di ghiaccio. Questa caratteristica è dovuta alle basse temperature presenti nelle alte quote dove si formano, che possono raggiungere fino a -40°C o meno. I cristalli di ghiaccio si formano attorno a nuclei di condensazione, che possono essere particelle di polvere, cenere vulcanica o persino particelle microscopiche di inquinamento.
La leggerezza e la piccola dimensione dei cristalli di ghiaccio consentono ai cirri di assumere forme variabili e spesso spettacolari, creando pattern unici nel cielo. Questa caratteristica li rende particolarmente affascinanti agli occhi degli osservatori, spesso ispirando artisti e poeti.
Ruolo nel clima e nelle previsioni meteo
Nonostante i cirri siano nubi che non provocano precipitazioni dirette, essi hanno un ruolo importante nella regolazione del clima. Queste nubi alte possono influenzare sia l’assorbimento che la riflessione della radiazione solare e infrarossa. Durante il giorno, i cirri possono riflettere la luce solare, contribuendo a un leggero raffreddamento della superficie terrestre. Durante la notte, invece, tendono a intrappolare il calore, limitando il raffreddamento della Terra.
In meteorologia, la presenza di cirri è spesso un precursore di cambiamenti del tempo. Essi possono indicare l’avvicinarsi di un fronte caldo e sono spesso associati a un cambiamento delle condizioni atmosferiche nelle ore o nei giorni successivi.
Tipi e classificazioni
I cirri si dividono in diverse sottocategorie, in base alla loro forma e disposizione nel cielo:
- Cirri Spissatus: I più densi e spessi tra i cirri, spesso associati a tempeste.
- Cirri Uncinus: Caratterizzati da un aspetto a gancio o a virgola, spesso indicano un cambiamento del tempo.
- Cirri Fibratus: Senza un nucleo centrale o una struttura definita, appaiono come filamenti sottili e isolati.
- Cirri Castellanus: Assomigliano a torri o castelli, indicando instabilità atmosferica ad alta quota.
- Cirri Floccus: Simili ai castellanus, ma con una base più irregolare e spesso accompagnati da virga, precipitazioni che evaporano prima di raggiungere il suolo.
I cirri, con la loro leggerezza e bellezza, sono molto più che semplici decorazioni del cielo. Essi sono indicatori vitali delle dinamiche atmosferiche e hanno un impatto significativo sul clima della Terra. La loro studio non solo aiuta a comprendere meglio i processi meteorologici ma offre anche un’opportunità per ammirare uno degli aspetti più affascinanti e poetici del nostro cielo.
A corredo dell’articolo le immagini scattate oggi da Massimiliano Falduto nel cuore della Calabria.