Ponte sullo Stretto, così resisterà a venti e terremoti: i test effettuati e i documenti ufficiali

Ponte sullo Stretto: può resistere a terremoti di magnitudo 7.1 e venti a 275km/h, tutti i test sono stati effettuati correttamente. I dati nei documenti ufficiali
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Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, dopo aver portato in parlamento i sassi del fiume Adige in secca accusando Giorgia Meloni della siccità, oggi è caduto nell’ennesima gaffe tecnica e scientifica sul Ponte sullo Stretto: durante il Question Time con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, infatti, ha detto che “Per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina non è stata fatta alcuna prova sismica, nè quella per il vento. A pagina 47 della Relazione tecnico-scientifica sul Ponte c’è scritto che il Comitato scientifico dice che le prove del vento non sono state fatte.E il Consorzio Eurolink risponde che non sono state fatte per non perdere tempo. E a pagina 14 si dice che mancano le prove di zonizzazione microsismica.Volete costruire quest’opera nella zona più sismica d’Italia senza fare queste prove? Lei è spregiudicato”.

A rispondergli nel merito della questione è stato l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci che, tramite l’ANSA, ha specificato come “sentendo l’onorevole Bonelli da parte mia è tecnicamente sorprendente perché cita delle pagine di un documento, che noi abbiamo messo a disposizione, ma non cita la pagina fondamentale che è la pagina 45 in cui il Comitato Scientifico esprime all’unanimità un parere positivo sul progetto, ossia sulla relazione del progettista, che è l’aggiornamento del progetto previsto dal Dl 35. Poi esprime alcune raccomandazioni e approfondimenti da fare nella fase di predisposizione del progetto esecutivo, come previsto dalla legge“, ha spiegato Ciucci. In particolare, “il quadro geo sismico tettonico dell’area dello Stretto, sarà aggiornato, in sede di progetto esecutivo, con gli studi e le ricerche effettuate negli ultimi 20 anni“. La legge dice che il “progettista deve riesaminare le raccomandazioni già espresse dal Comitato scientifico nel 2011 e il nuovo comitato scientifico, nominato nel 2023, accoglie queste riflessioni e le fa sue“, ha spiegato Ciucci. Ma tutto questo “non inficia, non tocca quello che è il parere favorevole del Comitato Scientifico espresso così come previsto dalla legge“, ha sottolineato l’a.d della Stretto di Messina.

Il rischio sismico dello Stretto di Messina

La società spiega che il potenziale sismogenetico dell’area dello Stretto “non è in grado di produrre terremoti di magnitudo più elevata di quello di progetto considerato per il ponte (magnitudo 7,1 scala Richter)“. Con un sisma avente periodo di ritorno pari a 2000 anni “il ponte rimane in campo sostanzialmente elastico, ossia non subisce danni“, mantenendo quindi ulteriori margini oltre la soglia prevista. Inoltre, le infrastrutture di collegamento al ponte, viadotti e gallerie, saranno progettate, secondo i termini delle vigenti norme tecniche delle costruzioni “con i più avanzati criteri antisismici“.

Le prove in galleria del vento

Bonelli dice che non sono state fatte prove nelle gallerie del vento, ne abbiamo fatte una quantità in 10 diverse gallerie del vento nel mondo e ne faremo ancora” ha detto ancora Ciucci, sottolineando che “non voglio fare polemiche con le istituzioni, sono soltanto precisazioni“. Nel complesso, ha spiegato la società, per il progetto esecutivo sono state eseguite “prove in galleria del vento su 11 modelli di ponte“. Il progettista ha utilizzato 5 diversi laboratori, tra più importanti e specializzati al mondo, in Canada, Regno Unito, Danimarca e Germania. Nell’ambito dell’independent Check, il Project manager consultant di Stretto di Messina ha eseguito prove in 3 gallerie del vento a Milano e in Canada, proprio per “garantire la certezza” dei risultati. Le verifiche analitiche e sperimentali compiute “dimostrano la stabilità del ponte fino a velocità delle raffiche di vento di oltre 275km/h“, che non si è mai verificata in una zona costiera dell’Italia e determinerebbe la distruzione totale di tutto il territorio (sarebbe un uragano di 5ª categoria sulla scala Saffir-Simpson); la massima velocità registrata in oltre venti anni di monitoraggio è stata di 128km/h.

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