Tumore al cervello, risultati promettenti da CAR-T sperimentali

Da due piccoli studi condotti negli USA con cellule CAR-T arrivano speranze per il glioblastoma, sinora incurabile
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Primi spiragli di speranza per trattamenti futuri contro il glioblastoma: il tumore al cervello più letale, per il quale non sono mai esistite terapie, potrebbe un giorno venire ‘attaccato’ da immunoterapie personalizzate. Due piccoli studi americani, su 9 malati senza speranza, con recidive del glioblastoma incurabili, hanno sperimentato per la prima volta innovativi trattamenti CAR-T (Chimeric antigen receptors Cell-T), ottenendo risultati promettenti.

Le CAR-T sono terapie che sinora hanno dato risultati positivi su alcuni tipi di cancro del sangue, ma mai sui tumori solidi. Queste immunoterapie sfruttano il potenziale delle cellule T presenti nel sistema immunitario, che vengono modificate per attaccare in modo mirato le cellule cancerogene portatrici di mutazioni genetiche.

I due studi

Nel primo nuovo studio guidato da Marcela Maus, direttore di immunoterapia cellulare al ‘Massachusetts General Cancer Center ‘ di Boston e pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’, i tre pazienti che avevano ricevuto la terapia CAR T – realizzata specificamente contro due mutazioni del tipo EGFR – hanno evidenziato una rapida risposta positiva. In tutti e tre i casi, il tumore è regredito e quasi scomparso. Gli esiti sono stati tuttavia temporanei ed il cancro si è nuovamente espanso dopo sei mesi. Per il glioblastoma si tratta però di un ‘successo’ senza precedenti.

Nella seconda indagine pubblicata sulla rivista ‘Nature Medicine’, i sei pazienti coinvolti hanno a loro volta ricevuto un tipo di immunoterapia diverso, che in questo caso ha utilizzato una proteina diversa per mirare alle mutazioni EGFR. Anche questa volta, i tumori sono diminuiti nel giro di pochi giorni, e purtroppo si sono successivamente riattivati. Gli scienziati si sono detti tuttavia molto incoraggiati dai risultati ottenuti: “stiamo facendo progressi ed imparando molto“, ha dichiarato Maus.

Le due tipologie di CAR T sono state somministrate direttamente nei fluidi cerebro-spinali del cervello.

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