Segreti tossici tra le acque, i PFAS allarmano i ricercatori: rischi per l’uomo e gli ecosistemi

Ma ciò che rende ancora più preoccupante la situazione è la possibilità che le attuali metodologie di monitoraggio siano incapaci di rilevare l'intera gamma di composti PFAS
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Nell’infinita distesa delle acque globali, una minaccia invisibile ma onnipresente si annida silenziosamente: i per- e polifluoroalchilici (PFAS). Questi composti, pervasivi nella loro utilizzazione in una vasta gamma di prodotti industriali e di consumo, sono ora al centro di un’allarmante scoperta svelata da un team internazionale di rinomati ricercatori, tra cui Diana Ackerman Grunfeld, Daniel Gilbert, Jennifer Hou, Adele M. Jones, Matthew J. Lee, Tohren C. G. Kibbey e Denis M. O’Carroll.

Cosa sono i PFAS e perché sono dannosi?

I PFAS, acronimo di Per- e Polifluoroalchilici, sono una classe di composti chimici fluorurati che comprende una vasta gamma di sostanze. Questi composti sono caratterizzati dalla presenza di legami carbonio-fluoro e sono noti per la loro resistenza a calore, grassi, oli e acqua. Grazie a queste proprietà, i PFAS sono stati ampiamente utilizzati in una varietà di prodotti di consumo e industriali, tra cui tessuti impermeabili, rivestimenti antiaderenti, schiumogeni per estinguere incendi, prodotti per la cura personale, detergenti e molto altro.

La loro pervasività nell’ambiente è dovuta alla loro diffusa utilizzazione e alla loro resistenza alla degradazione ambientale. Di conseguenza, i PFAS possono accumularsi negli organismi viventi e persistere nell’ambiente per lungo tempo. Tuttavia, la persistenza ambientale dei PFAS è anche ciò che li rende preoccupanti, poiché possono rappresentare una minaccia per la salute umana e l’ecosistema, in particolare se presenti in elevate concentrazioni.

Alcuni studi scientifici hanno evidenziato che l’esposizione ai PFAS può essere associata a una serie di problemi di salute, tra cui disturbi del sistema immunitario, disturbi endocrini, danni al fegato, tumori e altre patologie. Di conseguenza, c’è una crescente preoccupazione tra la comunità scientifica e i regolatori riguardo alla presenza e al potenziale impatto dei PFAS sull’ambiente e sulla salute umana.

L’allarme dei ricercatori

Attraverso un’analisi estensiva di oltre 45.000 campioni d’acqua raccolti in tutto il mondo, i ricercatori hanno gettato luce su una realtà angosciante: numerose risorse idriche superano i limiti di sicurezza per i PFAS, evidenziando una crisi ambientale imminente che richiede una risposta urgente e coordinata. I dati raccolti da questa ricerca mostrano che una percentuale significativa di campioni d’acqua supera le linee guida stabilite per la sicurezza dell’acqua potabile in termini di concentrazioni di Per- e Polifluoroalchilici. La portata della contaminazione varia a seconda della giurisdizione e delle fonti di PFAS presenti nell’ambiente.

Ma ciò che rende ancora più preoccupante la situazione è la possibilità che le attuali metodologie di monitoraggio siano incapaci di rilevare l’intera gamma di composti PFAS presenti nell’ambiente. Secondo il team di ricerca, questa lacuna potrebbe compromettere gravemente i nostri sforzi per valutare accuratamente il carico ambientale dei Per- e Polifluoroalchilicie adottare misure di mitigazione efficaci.

È evidente che una maggiore comprensione della diffusione e degli effetti dei PFAS è fondamentale per proteggere la salute pubblica e l’integrità dei nostri ecosistemi. I PFAS non solo minacciano la sicurezza delle nostre risorse idriche, ma anche la salute umana e l’equilibrio degli ecosistemi acquatici.

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