Spazio, la missione cinese Chang’e 6 è entrata nell’orbita lunare

La missione Chang'e 6 ha compiuto un passo avanti nel riportare campioni del lato nascosto della Luna sulla Terra
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Chang’e 6, la missione lunare più ambiziosa della Cina, è entrata nell’orbita lunare durante la notte di martedì 7 maggio, puntando ad un atterraggio sul lato nascosto della Luna per raccogliere campioni e riportarli sulla Terra.

Chang’e 6 è stata lanciata il 3 maggio dal Wenchang Space Launch Site, nella provincia di Hainan, nel sud della Cina, a bordo di un razzo Long March 5 per orbitare e proseguire verso una traiettoria lunare. Dopo un tragitto di cinque giorni verso il nostro satellite naturale, la sonda ha eseguito un’accensione del motore a partire dalle 04:21 (ora italiana) di oggi, mercoledì 8 maggio, rallentando la sua spinta abbastanza da essere catturata dalla gravità della Luna, ha annunciato in un comunicato la China National Space Administration (CNSA).

L’allunaggio sul lato nascosto della Luna è previsto per il 2 giugno. In caso di successo, Chang’e 6 sarà solo la seconda sonda ad atterrare sul lato nascosto della Luna e la prima missione a riportare campioni da lì. L’atterraggio sul lato nascosto della Luna è stato compiuto solo una volta prima, dalla cinese Chang’e 4, che vi ha portato una coppia lander-rover nel gennaio 2019.

I dettagli della missione Chang’e 6

La Luna è in rotazione sincrona con la Terra, il che significa che ha periodi orbitali e di rotazione equivalenti, facendo sì che lo stesso lato del corpo celeste sia costantemente rivolto verso il nostro pianeta. Per questo motivo, la comunicazione con i veicoli spaziali sul lato nascosto della Luna è impossibile senza l’utilizzo di relè aggiuntivi.

Ora che Chang’e 6 è entrata nell’orbita lunare, si coordinerà con il satellite relè Queqiao 2 lanciato di recente dalla Cina per eseguire manovre di correzione orbitale prima di rilasciare il lander e lo stadio di ascesa dalla sonda orbitante per il loro imminente tentativo di atterraggio. Chang’e 6 punta al cratere Apollo, all’interno del bacino lunare del Polo Sud-Aitken (SPA), dove i ricercatori ritengono che i campioni possano contenere indizi sulla storia iniziale della Luna e sulla sua evoluzione.

Supponendo che l’atterraggio abbia successo, Chang’e 6 raccoglierà 2 chilogrammi di campioni lunari dalla superficie, nonché materiale perforato fino a 2 metri nel sottosuolo. Questi campioni saranno stipati nel modulo di ascesa del lander Chang’e 6, che verrà poi lanciato e si incontrerà con la sua controparte in orbita lunare. I campioni verranno quindi trasferiti in un modulo di rientro sull’orbiter Chang’e 6, progettato per proteggere il materiale lunare durante il rientro attraverso l’atmosfera terrestre, seguito da un transfer burn del motore della sonda per impostare la stessa su una traiettoria di ritorno sulla Terra.

L’ambizione della Cina sulla Luna

Se tutto andrà secondo i piani, la missione di 53 giorni di Chang’e 6 si concluderà con l’atterraggio della sonda sulla Terra con campioni provenienti dal lato nascosto della Luna, e segnerà un’importante pietra miliare negli sforzi della Cina per l’esplorazione lunare. Chang’e 6 è la quinta missione lanciata dalla Cina sulla Luna dal 2018, e fa parte di un vasto impegno da parte del Paese per far sbarcare un equipaggio di taikonauti (astronauti cinesi) sulla Luna entro il 2030.

Ciò avviene parallelamente alle ambizioni lunari della NASA con il programma Artemis, che prevede di lanciare un equipaggio di astronauti attorno alla luna nel 2025, con la missione Artemis 2, e di far atterrare un equipaggio sulla superficie lunare con Artemis 3 nel 2026.

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