Tempesta geomagnetica G4 nelle prossime 48 ore: gli ultimi aggiornamenti sulle aurore boreali

Il momento dell'arrivo della CME cannibale influenzerà quali regioni avranno l’opportunità di vedere l'aurora boreale
MeteoWeb

Ieri, lo Space Weather Prediction Center della NOAA ha emesso un allarme per tempesta geomagnetica G4 dopo che 4 espulsioni di massa coronale si sono fuse per formare una CME “cannibale” diretta sulla Terra. Questo tipo di allerta non viene emesso dal 2005. Queste CME sono state rilasciate da un’area insolitamente grande di macchie solari, circa 16 volte la Terra. Ora, in un nuovo aggiornamento, lo Space Weather Prediction Center conferma che una forte tempesta geomagnetica (G4) rimane “probabile”, “dalla fine della giornata di oggi e per tutto il weekend” dell’11-12 maggio. “L’esatta tempistica rimane in qualche modo incerta”, evidenziano gli esperti dell’SWPC, precisando che “sono in transito almeno 7 CME dirette verso la Terra”.

L’intensità di questa tempesta geomagnetica significa che saranno possibili interruzioni dei sistemi elettrici, della navigazione GPS e delle trasmissioni radio.

Durante l’attuale ciclo solare, iniziato nel 2019, sono state osservate solo tre forti tempeste geomagnetiche (G4).

Dove si potrà vedere l’aurora

Per quanto riguarda la tempistica di questa CME cannibale, il suo arrivo potrebbe essere in qualsiasi momento tra le 23 di questa sera e le 15:00 di domani, sabato 11 maggio. Il momento dell’arrivo influenzerà quali regioni avranno l’opportunità di vedere l’aurora boreale: in caso di arrivo più anticipato, saranno favorite l’Europa e il Regno Unito; un arrivo più ritardato favorirà gli Stati Uniti.

Secondo le mappe di previsione dell’University of Alaska Fairbanks, si prevede che stasera l’aurora sarà vista nel 75% degli Stati Uniti, potenzialmente fino a Missouri e Alabama, nel sud del Paese. Anche in Europa, l’aurora potrebbe spingersi insolitamente lontano sud, potenzialmente fino alla Spagna.

È difficile prevedere gli impatti precisi, o esattamente quanto a sud si spingerà l’aurora boreale, a causa della naturale incertezza nelle previsioni e della difficoltà di misurare i campi elettromagnetici delle eruzioni con troppo anticipo.

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