Senza l’alluvione di 10 giorni fa oggi su Bologna e la Romagna non ci sarebbe allerta rossa. Ma al massimo sarebbe di colore giallo. A metterlo in chiaro è il Presidente facente funzione della Regione Emilia Romagna, Irene Piolo, in collegamento con Rainews24. Le piogge di oggi “sono importanti – spiega – ma non è corretto dire che ci risiamo. Non è un evento paragonabile a 10 giorni fa“. Il cumulo delle piogge “è lontanissimo“ dal livello raggiunto tra il 18 e il 19 settembre. Per oggi sono previsti massimi intorno ai 65 millimetri, spiega Priolo, mentre nell’evento scorso “abbiamo raggiunto anche 400 millimetri”. Anche la piena dei fiumi attesa per oggi “non sarà sopra la soglia 3”.
Il problema, dunque, è che “viviamo la fragilità dei cantieri in corso – afferma il Presidente – se non fosse successo nulla oggi avremmo un’allerta gialla. Ma con la fragilità che abbiamo in alcuni ambiti dove si sono verificate le rotture degli argini, abbiamo la necessità che i cittadini siano allertati correttamente e i soccorsi attivati”. Si tratta, in buona sostanza, di un allarme dato per prudenza e cautela. “A livello preventivo dobbiamo tutelare i cittadini che sono esposti là dove i cantieri sono in corso – ribadisce Priolo – la pioggia di oggi non ci spaventerebbe, ma avendo avuto tanti danneggiamenti dobbiamo porre in essere tutte le azioni di precauzione. È una situazione complessa e delicata, che stiamo gestendo. Stiamo mettendo in campo tutte le operazioni che possono aiutare la popolazione”.
Priolo: “non si può vivere sempre in allarme costante”
I cittadini “hanno ragione. Non si può vivere in allarme costante“. Per questo “dobbiamo andare più spediti con la ricostruzione”, ha detto ancora Irene Priolo a Rainews24. Rispetto ai cantieri, ci tiene a dire il Presidente, “non ci siamo mai fermati. Anzi, stiamo correndo da un anno e mezzo a questa parte. E questa mattina ho firmato una richiesta di supporto al commissario” rispetto all’intervento delle aziende in house, a supporto dei territori allagati.
A Traversara di Bagnacavallo, il centro più colpito dall’alluvione di metà settembre, “i mezzi operativi erano in azione già dal giorno dopo – ricorda ad esempio Priolo – per posizionare massi ciclopici e palancole in acciaio”. Nel complesso, “abbiamo terminato 130 cantieri, ma ora dobbiamo ripartire con le somme urgenze”.
Priolo raccoglie quindi le proteste degli abitanti delle zone colpite. “Condivido la preoccupazione dei cittadini – dice – non si può vivere in allarme costante. Dobbiamo andare più spediti con la ricostruzione, che tutti si occupino celermente di fare tanti cantieri. Speriamo di riuscire a terminarli velocemente per superare questa criticità. Dobbiamo lavorare sulla prevenzione”, conclude il Presidente della Regione Emilia Romagna.
Alloggi Erp per gli alluvionati
Come già in occasione dell’alluvione di maggio 2023, anche per quella del settembre scorso le persone che sono state evacuate dalle proprie abitazioni potranno avere un alloggio Erp in via temporanea (o anche definitiva, se ne hanno i requisiti) in deroga alle attuali graduatorie. Il Presidente Irene Priolo ha firmato l’ordinanza lunedì scorso, 30 settembre. Il provvedimento, si legge nello stesso atto, è circoscritto ai Comuni interessati dallo stato di emergenza relativo all’ondata di maltempo del 17-19 settembre scorsi.
“In ragione dell’entità dei nuclei fuoriusciti dalle proprie abitazioni a seguito degli eventi alluvionali, e contemperando anche le necessità di emergenza abitativa non determinate dagli eventi stessi”, si specifica nell’ordinanza, i Comuni potranno “provvedere ad assegnare gli alloggi Erp che si rendono disponibili, anche in deroga alle relative graduatorie, ai cittadini evacuati dalle proprie abitazioni a causa degli eventi alluvionali“. Sono previsti però alcuni criteri di priorità, come il fatto di essere già assegnatari di alloggio pubblico o di essere già in graduatoria. Subito dopo vengono i cittadini “individuati dai servizi sociali del Comune, aventi i requisiti reddituali per l’accesso all’Erp”, a cui fanno seguito tutti gli altri cittadini sempre indicati dai servizi sociali. L’assegnazione dell’alloggio sarà temporanea per un massimo di sei mesi, “eventualmente rinnovabile una sola volta“. Per chi è invece già inquilino Acer, o è “collocato in posizione utile” nelle graduatorie, l’assegnazione può essere anche definitiva.
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