Cop29: trattative entrano nella fase decisiva, tensioni e speranze verso l’accordo finale

"Sono ottimista, vedo la luce"
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Le trattative della COP29 a Baku, dopo giorni di intensi negoziati, sono giunte a un momento cruciale. Quasi 200 Paesi stanno discutendo un accordo che prevede uno stanziamento annuale di 300 miliardi di dollari per sostenere i Paesi più poveri, cifra considerata insufficiente da molte nazioni in via di sviluppo, che chiedono almeno il doppio.

Secondo un progetto di accordo, ancora in fase di definizione e non pubblicato ufficialmente, i Paesi sviluppati – inclusi Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone e Nuova Zelanda – si impegnerebbero ad aumentare progressivamente i loro finanziamenti, passando dagli attuali 100 miliardi di dollari a 300 miliardi entro il 2035. Tuttavia, molti delegati dei Paesi più vulnerabili non nascondono la loro insoddisfazione.

Questo accordo è un affronto“, ha dichiarato Tina Stege, rappresentante delle Isole Marshall, criticando aspramente la proposta. La tensione tra i negoziatori ha raggiunto livelli elevati, con i rappresentanti di 45 Paesi, principalmente africani, e circa 40 piccoli Stati insulari che hanno abbandonato la sala, denunciando l’esclusione dalle discussioni condotte dalla presidenza azerbaigiana.

Un confronto diretto tra i principali negoziatori dell’Unione Europea, degli Stati Uniti, del Regno Unito e della presidenza del vertice è stato necessario per avanzare nuove proposte e ricucire lo strappo. La sessione di chiusura è iniziata poco dopo le 0:30 ora locale di domenica (le 21:30 in Italia), ma l’esito rimane incerto.

Jennifer Morgan, emissaria tedesca, ha commentato: “Probabilmente sarà ‘prendere o lasciare’“. Anche il commissario europeo Wopke Hoekstra ha espresso cautela: “Non possiamo garantire il successo“.

Nonostante le tensioni, emergono segnali di ottimismo. Il presidente della COP29, Mukhtar Babayev, ha temporaneamente sospeso la seduta plenaria per dedicarsi alla stesura del documento finale, dichiarando la necessità di consolidare le proposte.

Sono ottimista, vedo la luce“, ha dichiarato il delegato di Panama, manifestando speranza in una risoluzione positiva.

Mentre le discussioni proseguono in un clima di incertezza e negoziati serrati, la COP29 si avvicina al suo momento di verità, con il futuro di milioni di persone e del pianeta stesso appeso a un accordo che soddisfi tutte le parti.

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