HIV, svolta storica: studio clinico dimostra che bastano due iniezioni l’anno per prevenire l’infezione, “efficacia al 96%”

“La possibilità di prevenire l’HIV con un’iniezione che deve essere somministrata solo due volte l’anno rappresenta un avanzamento considerevole e profondo nella medicina”
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Un importante passo avanti nella lotta contro l’HIV potrebbe presto diventare realtà: uno studio clinico di fase III, denominato Purpose-2, ha dimostrato che un’iniezione semestrale del farmaco Lenacapavir è in grado di ridurre il rischio di infezione del 96%. Questa innovativa strategia preventiva si rivolge soprattutto a chi trova difficoltà a seguire regolarmente l’attuale terapia giornaliera, la profilassi pre-esposizione orale (PrEP). I risultati dello studio, finanziato dalla Gilead Sciences e condotto da ricercatori della Emory University e del Grady Health System, sono stati pubblicati sul prestigioso New England Journal of Medicine.

Efficacia quasi totale nel prevenire l’HIV

Nel trial clinico di fase III, condotto in 88 siti in Perù, Brasile, Argentina, Messico, Sudafrica, Thailandia e Stati Uniti, sono stati coinvolti complessivamente 3.265 partecipanti, suddivisi in due gruppi. Al gruppo sperimentale è stato somministrato Lenacapavir, mentre al gruppo di controllo è stato assegnato il farmaco Truvada, un trattamento orale già ampiamente utilizzato nella PrEP. I risultati sono stati sorprendenti: solo due partecipanti del gruppo Lenacapavir, su un totale di 2.179, hanno contratto l’infezione, contro nove nuovi casi nel gruppo Truvada, che contava 1.086 partecipanti.

La possibilità di prevenire l’HIV con un’iniezione che deve essere somministrata solo due volte l’anno rappresenta un avanzamento considerevole e profondo nella medicina,” ha dichiarato la dottoressa Colleen Kelley, autrice principale dello studio. “Questi alti livelli di efficacia – quasi al 100% – sono incredibili, soprattutto per chi non può assumere farmaci giornalieri o appartiene a popolazioni colpite in modo sproporzionato dall’HIV.”

I vantaggi del Lenacapavir

Uno dei principali limiti della terapia preventiva orale è la necessità di un’adesione costante e rigorosa al trattamento. Sebbene la PrEP sia estremamente efficace se assunta regolarmente, la realtà è ben diversa: molte persone interrompono l’assunzione entro un anno dall’inizio. “Col tempo, circa metà delle persone che iniziano la PrEP giornaliera smette entro un anno per diversi motivi,” ha spiegato la dottoressa Kelley, sottolineando che l’abbandono è spesso legato a disparità sanitarie e difficoltà di accesso all’assistenza medica.

Il Lenacapavir si propone di superare questo ostacolo grazie alla sua modalità di somministrazione semplice ed efficace: due iniezioni l’anno. Questo approccio, oltre a garantire una protezione più alta, offre una soluzione concreta per chi non riesce a mantenere la routine quotidiana di pillole, come persone con vite caotiche o che vivono in condizioni socio-economiche difficili.

Popolazioni più vulnerabili e impatti globali

Lo studio Purpose-2 ha anche evidenziato come le popolazioni più colpite dall’HIV siano proprio quelle con maggiori difficoltà ad accedere alla PrEP orale o a seguirne il trattamento in modo costante. Questo include individui che vivono in zone remote, senza facile accesso a servizi sanitari, e gruppi che affrontano disparità sistemiche, come la comunità LGBTQ+ in contesti di stigma sociale o discriminazione.

Per queste categorie, l’iniezione semestrale rappresenta un cambiamento potenzialmente rivoluzionario. Il Lenacapavir non solo riduce il rischio di infezione, ma elimina molte delle barriere logistiche ed economiche che rendono difficile la prevenzione.

Verso la commercializzazione

Il Lenacapavir è attualmente in attesa dell’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Se approvato, potrebbe essere disponibile per l’uso commerciale già entro il 2025, segnando una svolta epocale nella prevenzione dell’HIV.

La strada verso l’approvazione non sarà però priva di sfide. Il farmaco dovrà dimostrare la sua sicurezza e sostenibilità economica su larga scala, specialmente per i sistemi sanitari pubblici dei Paesi a basso reddito, dove l’HIV continua a essere una piaga devastante.

Un’innovazione per la salute globale

Con un’efficacia senza precedenti, la profilassi iniettabile a base di Lenacapavir potrebbe rivoluzionare il modo in cui il mondo affronta la prevenzione dell’HIV. Come sottolinea la dottoressa Kelley, l’impatto potenziale è immenso: “Un’iniezione efficace necessaria solo due volte l’anno ha un impatto enorme per coloro che hanno difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria o di aderenza al trattamento.”

Questo studio rappresenta un ulteriore passo avanti nella lunga battaglia contro l’HIV, con la speranza di avvicinare il mondo all’obiettivo ambizioso ma sempre più concreto di eliminare questa malattia come minaccia globale.

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