Ciclone Chido in Mozambico: il bilancio delle vittime sale a 120

Il numero dei feriti è cresciuto a 900: la provincia di Cabo epicentro del disastro
MeteoWeb

Il ciclone Chido ha causato almeno 120 morti in Mozambico, secondo il nuovo bilancio delle vittime, aumentato di 26 unità, reso noto oggi dall’Istituto per la gestione dei rischi e dei disastri del Paese dell’Africa meridionale. Anche il numero di feriti è salito a quasi 900 dopo che il ciclone ha colpito il Paese il 15 dicembre, un giorno dopo aver devastato il piccolo arcipelago francese di Mayotte. La provincia di Cabo Delgado, nel nord di uno dei Paesi più poveri del mondo, ha subito il peggio del ciclone, registrando 110 dei morti e la stragrande maggioranza dei danni, con 500.000 delle quasi 700.000 persone che le autorità stimano essere state colpite dal disastro.

Le immagini scattate dall’UNICEF nel distretto di Mecufi, il più colpito, mostrano scene di desolazione: capanne con tetti di latta strappati in mezzo a palme cadute e persino edifici solidi con il tetto divelto.

Il Paese, che si affaccia sull’Oceano Indiano, è particolarmente esposto a eventi meteorologici estremi. Già nel 2019, i cicloni Idai e Kenneth avevano causato 700 morti, diversi milioni di persone colpite ed enormi danni materiali.

La siccità

L’anno scorso, il Mozambico è stato uno dei territori più duramente colpiti dalla peggiore siccità che abbia colpito l’Africa meridionale in un secolo, secondo il Programma alimentare mondiale, che stima che 26 milioni di persone nella regione siano in condizioni di grave insicurezza alimentare.

Morte e devastazione anche a Mayotte e Malawi

Il Mozambico rimane il Paese in cui il ciclone Chido ha causato il maggior numero di vittime. A Mayotte, il Ministero degli Interni francese ha registrato ufficialmente finora 35 morti e circa 2.500 feriti. Ma “è probabile che ci saranno molte altre vittime”, ha avvertito il Presidente francese Emmanuel Macron durante la sua visita. Oggi in Francia è giornata di lutto nazionale per le vittime del disastro sull’arcipelago francese

Le vicine Comore hanno dichiarato una settimana di lutto nazionale. Sebbene non ci siano stati morti sul loro territorio, le baraccopoli devastate di Mayotte erano popolate da molti comoriani. La depressione, pur avendo perso gran parte della sua intensità man mano che si approfondiva in Africa, ha proseguito il suo corso lunedì in Malawi, dove è stato registrato un bilancio finale di 13 morti e quasi 30 feriti.

Condividi