Tregua nella guerra per l’acqua tra i sindaci dell’Ennese e quelli di Caltanissetta e San Cataldo nel mezzo della crisi idrica in Sicilia. Questa mattina, in Prefettura ad Enna, si è tenuta una riunione con il coordinatore della Cabina di regia, Salvo Cocina, e i sindaci dei comuni di Troina, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia e Sperlinga che due giorni fa avevano occupato l’Ancipa staccando il flusso d’acqua verso Caltanissetta e San Cataldo. Nella riunione, è stato deciso che l’acqua dalla diga Ancipa ritorna alla zona del Nisseno. Le ultime piogge, infatti, hanno fatto innalzare il livello dell’acqua della diga di oltre 80 centimetri e tra un paio di giorni la nuova condotta che dovrebbe portare acqua alle zone del Nisseno dovrebbe essere pronta.
L’erogazione dell’acqua dalla diga verso Caltanissetta e San Cataldo è condizionata al fatto che il volume dell’Ancipa non scenda sotto i 500mila metri cubi. In questo caso, i sindaci dell’Ennese, che dipendono totalmente dalla diga per l’approvvigionamento idrico, hanno chiesto e ottenuto che l’erogazione sia immediatamente sospesa.
L’accordo, in corso di definizione, prevede che le condotte dell’Ancipa vengano aperte su Caltanissetta per tre giorni per consentire l’accumulo e tre giorni per l’accumulo nei serbatoi dei 5 comuni dell’Ennese. Questo potrebbe consentire di ridurre le turnazioni che oggi prevedono l’acqua, nei cinque comuni interessati, ogni sei-sette giorni.
In sede di Cabina di regia a inizio novembre, era stato deciso che dal 15 novembre le scorte dell’Ancipa sarebbero state destinate solo ai cinque comuni ennesi, per un totale di circa 26mila persone, che sono privi di fonti proprie. La sospensione a tutti gli altri Comuni non è però avvenuta e i sindaci, dopo avere ottenuto il rispetto della quota riservata solo giovedì scorso, avevano avuto poche ore dopo la comunicazione invece sarebbe continuata la distribuzione a Caltanissetta e San Cataldo. Sabato mattina era stato occupato il depuratore della diga Ancipa e chiuso il ramo di condotta Ancipa basso che rifornisce il nisseno. Ora, a fronte dell’accordo, l’occupazione della diga da parte dei sindaci e cittadini dell’Ennese potrebbe essere revocata in giornata.