Con l’insediamento della nuova amministrazione Trump alla Casa Bianca, sono tante le ipotesi su come le sue politiche possano rimodellare la direzione e le priorità della NASA, nonché l’intero settore spaziale. Cambiamenti rapidi e profondi potrebbero riguardare vari aspetti delle attività spaziali, come il futuro del programma Artemis, i livelli di finanziamento per la scienza terrestre e climatica, e persino il funzionamento stesso dell’agenzia spaziale.
Il dilemma: Luna o Marte?
Uno dei temi principali, con implicazioni potenzialmente enormi per la direzione della NASA e per la geopolitica spaziale, è il futuro del programma Artemis. Lanciato durante la prima amministrazione Trump con l’obiettivo di riportare l’uomo sulla Luna, il programma è proseguito sotto l’amministrazione Biden, ma è in ritardo rispetto ai piani originali e sotto scrutinio.
Elon Musk, CEO di SpaceX e co-leader del nuovo “Dipartimento per l’Efficienza Governativa”, ha dichiarato sui social che “andremo direttamente su Marte. La Luna è una distrazione”. Tuttavia, spostare l’obiettivo della NASA dalla Luna a Marte non sarà semplice. L’amministrazione Trump potrebbe cercare di “saltare la Luna” e puntare direttamente a Marte, ma si troverebbe probabilmente ad affrontare le stesse resistenze incontrate da Obama quando propose questa idea nel 2010. Inoltre, abbandonare la Luna avrebbe ripercussioni geopolitiche significative, considerando che la Cina sta cercando partner per il proprio programma lunare, l’International Lunar Research Station (ILRS).
Un possibile bersaglio dei tagli potrebbe essere Gateway, la stazione spaziale che dovrebbe orbitare attorno alla Luna come appoggio per future missioni lunari. La cancellazione di Gateway potrebbe compromettere la collaborazione con partner internazionali come l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Agenzia Spaziale Canadese (CSA) e l’Agenzia Giapponese per l’Esplorazione Aerospaziale (JAXA).
Il destino del razzo Space Launch System
Un’altra incognita riguarda il futuro dello Space Launch System (SLS), il razzo della NASA progettato per missioni lunari con equipaggio. Sebbene SpaceX stia sviluppando il sistema Starship come alternativa riutilizzabile, la cancellazione dell’SLS incontrerebbe forti resistenze, dato che il progetto è sostenuto dal Congresso fin dal 2010. Alcuni elementi di SLS, come la versione più potente Block 1B, potrebbero essere oggetto di tagli in favore di alternative commerciali più economiche e innovative, che non esistevano nel 2010 ma stanno emergendo ora. Tuttavia, una cancellazione totale dell’SLS è considerata improbabile.
Un nuovo amministratore per la NASA
Donald Trump ha scelto Jared Isaacman, imprenditore tecnologico miliardario e pioniere dei voli spaziali commerciali, come nuovo capo della NASA. Isaacman ha già comandato 2 missioni spaziali commerciali utilizzando il razzo Falcon 9 e la capsula Dragon di SpaceX. La sua nomina dovrà essere approvata dal Senato americano, dove ha già ricevuto il sostegno di molti Repubblicani, anche se non senza critiche legate alle sue donazioni a candidati Democratici in passato.
Isaacman, pur dovendo rispettare le decisioni del Congresso, porterà le sue preferenze e visioni alla guida della NASA in un momento potenzialmente trasformativo per l’agenzia.
La Space Force
La Space Force, istituita dalla precedente amministrazione Trump nel 2019, potrebbe anch’essa essere interessata da cambiamenti. Attualmente con base in Colorado, il possibile spostamento in Alabama è oggetto di dibattito. Inoltre, il livello di finanziamento destinato alla Space Force potrebbe diventare una questione altamente controversa, con divisioni all’interno dello stesso Partito Repubblicano tra chi chiede maggiori spese per la difesa e chi è focalizzato sulla riduzione del debito pubblico.
Scienze climatiche e terrestri
Le battaglie politiche si estenderanno anche al finanziamento per le scienze climatiche e terrestri. Durante la prima amministrazione Trump sono stati proposti tagli significativi a questi programmi, ma il Congresso è intervenuto per salvarli ogni anno. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare, con una lotta più accesa prevista per il destino della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), che svolge attività e ricerca su clima e meteo.
Un periodo turbolento per lo Spazio americano
Il ritorno dell’amministrazione Trump promette un periodo turbolento e trasformativo per la NASA e il settore spaziale americano. Tra i dibattiti sul futuro del programma Artemis, il ruolo di attori commerciali come SpaceX, il destino di programmi chiave come lo Space Launch System e gli impegni della NASA verso la scienza climatica, le decisioni prese nei prossimi mesi avranno un impatto certamente storico sulla politica spaziale degli Stati Uniti.