Dopo un ritardo causato dalle condizioni meteorologiche, Blue Origin ha aggiornato la data di lancio del suo razzo New Glenn, fissando l’evento per domenica 12 gennaio, alle 1:00 EST (7 ora italiana). Il razzo, progettato dalla compagnia fondata da Jeff Bezos, segnerà un’importante pietra miliare per l’azienda e per il settore spaziale, poiché rappresenta il debutto di un razzo di classe orbitale, che Blue Origin spera di poter utilizzare per missioni future grazie alla sua capacità di essere parzialmente riutilizzabile.
Il razzo New Glenn, una nuova era per Blue Origin
Il razzo New Glenn è un alto più di 98 metri, progettato per trasportare payload fino a 45 tonnellate in orbita terrestre bassa (LEO) e 13 tonnellate verso orbite di trasferimento geostazionario (GTO). Questo razzo è equipaggiato con sette motori BE-4, che utilizzano ossigeno liquido e gas naturale liquefatto come propellente, e due motori BE-3U per lo stadio superiore, alimentati da ossigeno liquido e idrogeno liquido.
Il volo di debutto, chiamato NG-1, sarà un volo test senza un satellite operativo a bordo. Invece, a bordo ci sarà il “Blue Ring Pathfinder“, un prototipo per un futuro veicolo spaziale progettato da Blue Origin per ospitare più payload in orbita. Il Pathfinder è parte di un simulatore di massa del carico utile da 45.000 libbre (circa 20.411 kg) che aiuterà a testare le prestazioni del razzo senza mettere a rischio un satellite vero e proprio.
Le sfide e gli obiettivi del lancio
Blue Origin ha dichiarato che la missione avrà una finestra di lancio di 3 ore, tra le 7 e le 10 ora italiana. L’azienda ha già preparato una strategia per affrontare eventuali problematiche meteo, con la possibilità di spostare il lancio fino al 16 gennaio, a condizione che le condizioni meteorologiche e i requisiti tecnici siano favorevoli.
Durante il volo, il razzo New Glenn dovrebbe raggiungere l’orbita entro 8-10 minuti dal lancio. Dopo il raggiungimento dell’orbita, il primo stadio del razzo tenterà un atterraggio controllato su una piattaforma galleggiante nell’Oceano Atlantico, mentre lo stadio superiore proseguirà verso l’orbita. La riuscita del recupero del primo stadio rappresenta una delle sfide più ambiziose di Blue Origin, ma l’azienda ha espresso la sua determinazione a raggiungere questo traguardo.

Il lancio di New Glenn e la strategia di Blue Origin
New Glenn non è solo un razzo-test, ma una componente fondamentale della strategia di Blue Origin per il futuro dello Spazio commerciale. Progettato per essere multiuso, New Glenn è destinato ad operare non solo per missioni commerciali, ma anche per payload di sicurezza nazionale e per missioni governative. Con la sua capacità di trasportare payload più grandi e con la possibilità di riutilizzabilità, il razzo punta a diventare un punto di riferimento per l’industria spaziale nei prossimi decenni.
Il razzo prende il nome da John Glenn, astronauta della NASA e pioniere del programma spaziale americano, a testimoniare l’importanza storica e scientifica dell’impresa.
Cosa aspettarsi dal lancio
Il lancio sarà trasmesso in diretta, con la copertura che inizierà un’ora prima del decollo. Il razzo sarà lanciato dalla Space Launch Complex 36, una storica rampa presso la Cape Canaveral Space Force Station in Florida. Nonostante sia un volo di test, il significato di questa missione per Blue Origin è straordinario, poiché segna l’inizio di un nuovo capitolo per l’azienda e il suo obiettivo di rendere lo Spazio più accessibile grazie alla riutilizzabilità dei suoi razzi.