Nel cielo notturno dell’emisfero Sud si sta verificando un evento astronomico di straordinaria rarità: 2 “nuove stelle” luminose, V462 Lupi e V572 Velorum, sono visibili contemporaneamente a occhio nudo. Un fenomeno simile è stato registrato solo un’altra volta nella storia, rendendo questa osservazione un’occasione unica per appassionati e scienziati. Queste “novae”, latino per “stella nuova”, non sono in realtà nuove stelle, né singole stelle. Si tratta di sistemi binari composti da una nana bianca e una stella “normale” (di sequenza principale). La nana bianca sottrae lentamente materiale alla compagna, e quando la massa accumulata raggiunge una temperatura critica – circa 20 milioni di gradi – si innesca una reazione di fusione che provoca un improvviso aumento di luminosità: la nova.
Due “nuove stelle” luminose, esplosioni cosmiche a pochi giorni di distanza
Il 12 giugno 2025 è stata osservata la nova V462 Lupi, che ha raggiunto il picco di luminosità il 21 giugno, visibile in condizioni ideali senza strumenti ottici. Pochi giorni dopo, il 27 giugno, una seconda nova – V572 Velorum – ha raggiunto una magnitudine di 4.8, rendendosi ancora più luminosa, seppur per breve tempo. Attualmente entrambe stanno diminuendo di intensità: V572 Velorum è già scesa a magnitudine 5.8, mentre V462 Lupi si mantiene su un valore intorno a 5.9.
Per confronto, stelle con magnitudine inferiore a 6.0 possono essere viste a occhio nudo, ma solo in cieli molto bui e con una vista eccellente. La presenza simultanea di due novae così luminose e visibili a occhio nudo è eccezionale, come sottolineato dall’astronomo Stephen O’Meara su SpaceWeather.com, che ha definito l’evento “senza dubbio estremamente raro, se non storico”.
Un fenomeno riservato all’emisfero Sud
Entrambe le novae si trovano in profondità nel cielo meridionale, rispettivamente a latitudini celesti di -40° e -53°, e sono quindi invisibili da buona parte dell’emisfero Nord. Solo gli osservatori situati a Sud dell’equatore, o comunque a latitudini medio-basse dell’emisfero Sud, possono tentare l’osservazione.
La loro posizione, ai lati opposti della Croce del Sud, offre uno scenario celeste affascinante. Tuttavia, osservare le novae richiede cieli molto scuri, lontani dall’inquinamento luminoso urbano, o l’uso di binocoli per migliorare la visibilità.
Cambiamenti rapidi e spettacolari
Oltre a perdere luminosità, le due stelle stanno anche cambiando colore: inizialmente di tonalità blu, tendono verso il rosso man mano che si raffreddano. Questi rapidi cambiamenti rendono le novae fenomeni astrofisici intensi ma fugaci, difficili da osservare se non si è già esperti nel riconoscere variazioni nel firmamento.
Tra l’altro, la comunità scientifica è ancora in attesa dell’esplosione di un’altra nova: T Coronae Borealis, una delle poche ricorrenti conosciute, che dovrebbe tornare a brillare ogni 80 anni. Tuttavia, la sua apparizione sembra in ritardo rispetto alle stime più ottimistiche.