Coronavirus, ecco chi è l’uomo che andava in giro per Alessandria con una maschera antigas: cosa è davvero successo [FOTO e VIDEO]

Ecco cosa è successo davvero ad Alessandria in merito alla vicenda dell’uomo che si aggirava per la città in cappotto rosso e maschera antigas
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MeteoWeb

Ieri, vi avevamo parlato di un uomo che in cappotto rosso e maschera antigas si aggirava per le strade di Alessandria, spruzzando non si sa bene cosa sui muri della città, prima di essere fermato dalla Polizia. Non avevamo molti dettagli sulla vicenda, se non dei video trovati sui social e dei post in cui veniva indicata la città e il fatto che l’uomo fosse stato denunciato per procurato allarme. In realtà, non ci interessavano molto i dettagli della storia, perché il nostro obiettivo era condannare un atteggiamento fuori luogo in un periodo molto difficile per l’Italia come quello dell’emergenza coronavirus, in cui tutto serve, tranne che seminare panico e allarmismo. Questo era il nostro obiettivo e per noi la vicenda sarebbe finita lì.

Ma poi siamo stati contattati dal diretto interessato, Aldo Codogno, che tramite un post su Facebook, corredato di foto e documentazione (vedi gallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo), ha raccontato come sono andate davvero le cose. Avevamo “inserito” Codogno e il suo comportamento nella “categoria idioti” relativamente al coronavirus perché avevamo ritenuto che fosse solo una goliardata, un modo per scherzare in un momento in cui in Italia c’è veramente poco da scherzare. Anche perché ci sembrava impossibile che qualcuno credesse davvero che fosse questo il modo in cui tutti dobbiamo uscire di casa per proteggerci dal coronavirus. Codogno, invece, ha spiegato che girare con tanto di tuta protettiva, guanti, maschera antigas e disinfettante, come da lui definito, aveva l’unico scopo di proteggere se stesso, la famiglia e il prossimo. Niente da ridire se per uscire, in questo momento, si prendono delle precauzioni. Codogno ha anche spiegato di vivere in casa con i genitori anziani, il che giustificherebbe una maggiore attenzione a proteggersi per andare a fare la spesa, come ha scritto nel suo post.

Il punto è che mai nessuna autorità o nessun esperto ha indicato la maschera antigas tra le protezioni da adottare e basta un minimo di coscienza e sensibilità per sapere che vestirsi in questo modo e andare a spruzzare quello che definisce disinfettante per la città può provocare paura e generare panico nelle persone. Ricordiamoci che nelle scorse ore, la gente si è riversata nei supermercati per fare maxi spese, un comportamento del tutto ingiustificato perché i negozi di generi alimentari resteranno normalmente aperti, dettato solo dalla paura e dall’allarmismo e che tra l’altro ha provocato l’assembramento di persone, ossia tutto quello che più deve essere evitato in questo momento per tentare di contenere il contagio. Vedere una persona andare in giro così, oltre ad essere inquietante per il suo aspetto, lo ribadiamo, può aver generato nelle persone la stessa paura e lo stesso panico che in precedenza le avevano portate ad assaltare i negozi o a lasciare in massa Milano e la Lombardia per fuggire al Sud.

È questo il punto. In Italia, la situazione è seria e tutti dobbiamo fare la nostra parte per cercare di frenare la diffusione del virus, ma bisogna essere coscienti, consapevoli e mostrare un profondo senso civico. Così come non servono i menefreghisti, quelli che vanno in vacanza o a sciare in questo momento delicato, non servono neanche gli allarmisti, come quelli che fanno la scorta di cibo per mesi o quelli che indossano la maschera antigas. Se Codogno è stato denunciato per procurato allarme, probabilmente il motivo è proprio questo. Secondo l’Art. 658 del codice penale italiano, “chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516”. Non è impossibile che qualcuno, vedendo una persona vestita in quel modo, abbia pensato che la situazione fosse precipitata o che ci fosse un pericolo maggiore rispetto a quanto affermato dalle autorità competenti.

Per proteggere se stessi e gli altri, basterebbe che ognuno di noi rispettasse quello che il Governo ha indicato nel nuovo decreto, ossia, in estrema sintesi, stare a casa, ridurre gli spostamenti al minimo indispensabile, come esigenze di lavoro, motivi di salute e necessità (tra cui rientra la spesa), evitare strette di mano, abbracci e assembramenti di persone, lavare bene le mani. Pensare di andare in giro in tuta protettiva e maschera antigas, disinfettante alla mano, credendo di essere spiritoso e di far ridere, sarebbe da idioti. Ma anche pensare che utilizzare la maschera antigas e vestirsi da untore del 600 sia utile e non produca nessun effetto sugli altri, allo stesso modo non denota quella serietà e quel senso civico ora più che mai indispensabili per affrontare un’emergenza come quella del coronavirus in Italia.

Si aggira per Alessandria in cappotto rosso e maschera antigas [VIDEO]

Uomo tra le strade di Alessandria in cappotto rosso e maschera antigas [VIDEO]

Alessandria, va in giro in maschera antigas ma viene fermato dalla polizia [VIDEO]

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