Eruzione in Nuova Zelanda, il racconto del soccorritore: “Abbiamo visto persone morte, altre stavano per morire”

Nuova Zelanda: il vulcano Whakaari è esploso improvvisamente lunedì scorso travolgendo con i suoi detriti decine di turisti che si trovavano su White Island
  • AFP/LaPresse
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Il vulcano di White Island, in Nuova Zelanda, la cui eruzione ha provocato 6 vittime accertate lunedì scorso, sta ora emettendo gas e fa registrare un’attività sismica tale da costringere i soccorritori a interrompere le operazioni: lo riporta la BBC. “Dalle 4:00 di questa mattina il livello di tremore vulcanico è notevolmente aumentato sull’isola“, ha spiegato l’agenzia geologica GeoNet in una nota. “La situazione rimane fortemente incerta per quanto riguarda il resto della giornata“. Non sono escluse nuove eruzioni nelle prossime 24 ore. Il vulcano Whakaari è esploso improvvisamente il 9 settembre travolgendo con i suoi detriti decine di turisti che si trovavano sull’isola. All’appello mancano ancora 8 dispersi, mentre 25 persone si trovano in condizioni critiche in ospedale con gravi ustioni.

Ho parlato con molte persone coinvolte nell’operazione e sono molto, molto ansiosi di andare lì e portare a casa i propri cari“, ha affermato la premier Jacinda Ardern.

Un pilota degli elicotteri che si erano recati sull’isola per evacuare i turisti presenti ha raccontato al Guardian di essere atterrato con un collega al centro dell’isola. Mark Law ha dichiarato: “C’era molta cenere ma era possibile atterrare. Abbiamo visto persone morte, altre stavano per morire o erano in vari stadi di incoscienza“. Law è riuscito a trarre in salvo 12 persone.

Al momento dell’eruzione, sull’isoletta erano presenti 47 persone tra cui 24 australiani, oltre a cittadini statunitensi, britannici, tedeschi, cinesi, malesi e neozelandesi.

Vulcano “pericoloso”, soccorritori ancora fermi

Il vulcano è ancora “troppo pericoloso” per consentire ai soccorritori di recuperare i corpi di otto persone rimaste uccise: lo ha reso noto la polizia neozelandese. Le condizioni sono ancora troppo rischiose per inviare soccorsi sul posto e per consentire agli specialisti forensi di iniziare il loro lavoro di identificazione delle vittime.
Il ministero della Sanità ha reso noto inoltre che i sopravvissuti ricoverati nel centro ustionati rimangono in condizioni critiche. Alcuni di loro hanno riportato lesioni talmente gravi che ne hanno reso impossibile l’identificazione.

E’ una situazione assolutamente tragica – ha detto il conferenza stampa la direttrice della protezione civile Sarah Stuart-Black – Siamo tutti d’accordo sul fatto che sia prioritario recuperare i corpi delle vittime dall’isola“. Ogni giorno che passa cresce l’angoscia per i propri cari, ha aggiunto, sottolineando comunque che resta prioritario evitare la perdita di altre vite umane.

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